





Fin dall’antichità il corpo è stato caricato di valori magici e simbolici che nel Rinascimento si sono codificati dando vita a veri e propri manuali, nei quali la figura umana è divenuta elemento essenziale di un linguaggio di segni universale e translinguistico. Interessante in questo senso è l’analisi dei trattati simbolici dedicati ai significati del corpo e delle sue parti (arti, mani, piedi, fronte, occhi, bocca ) a partire dal primo manuale cinquecentesco, gli Hieroglyphica di Pierio Valeriano, fino all’Iconologia di Ripa e alle sue riedizioni.
Qui il corpo, soprattutto femminile, diventa lo strumento per esprimere concetti in modo non ambiguo: la nudità della Verità, il corpo deturpato del Peccato, le ali della Velocità, il cuore aperto di Sincerità comunicano senza mediazioni messaggi chiari e immediati. Inoltre grande importanza in questa ricerca di significati e segni fisici ha avuto la fisiognomica, la scienza che dai tratti del volto dall’antica Grecia ha cercato di carpire l’interiorità e le pulsioni caratteriali degli uomini.
Ad essa si lega la pratica della metoposcopia, che intende prevedere il futuro di una persona dai segni e rughe della sua fronte, la chiromanzia, che indaga i tratti della mano, o la nevologia, la scienza dei nei, dottrine divinatorie che hanno una grande diffusione a partire dal XVII secolo.




L’ “Iconologia” di Cesare Ripa, stampata nel 1593, sancisce il trionfo
di un sistema allegorico incentrato sul corpo umano. Il manuale propone infatti un linguaggio visivo semplice in cui ogni concetto appare sotto forma di una figura per lo più femminile, accompagnata da attributi che la caratterizzano, oggetti, animali, piante.
Allegorie come la “Verità” nuda che tiene il sole, la “Morte” figurata come uno scheletro che indossa una maschera, l’ “Amicizia” con il cuore in mano, offrivano un vocabolario figurato di vizi, virtù, concetti astratti e qualità che poteva essere facilmente compreso da tutti. Il corpo umano diviene così la base indiscussa di un sistema simbolico
comune usato per secoli dagli artisti in tutta Europa.
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