Testi del Settecento

Anonimo 1700

Bellegarde 1702

Schalitz 1703

Geber 1710

Rohr 1714

Job 1717

Letumann 1719

Boddien 1728

Parsons 1747

Pernetti 1748

Hogarth 1753

Clubbe 1763

Diderot 1765

Pichon 1765

Pernety 1769

Peuschel 1769

Camper 1774-1778

Lavater 1775-1778

Goethe 1775-78

Tetens 1777

Muller 1777-80

Lichtenberg 1778

Fritzsch 1780

Franz 1780 e 1784

Bocalosi 1783

Meissner 1785

Silbermann 1785

Sue fils 1788

Holcroft 1789

Anonimo 1790

Anonimo olandese 1790

Locke 1792-3

Capuccino 1793

Cowper 1793

Siede 1793

Clairier 1794

Gottfreid 1795

Tischbein 1795

Knigge 1796

Cabanis 1796-1802

Fulleborn 1797

Plane 1797

Bell 1797-1804

Forestier 1799


Anonimo 1700

Opera

Wit’s Cabinet: A Companion for gentlemen and ladies: in which is contain’d I. The interpretation of dreams … II. The art of physiognomy and palmistry. III. The right preparation for cosmeticks … To which is added, A choice collection of … Songs

Caratteristiche

Curioso piccolo manuale anonimo pubblicato a Venezia nel 1700 circa e stampato da T. Norris che tratta vari argomenti: l’interpretazione dei sogni (seguendo la dottrina di Artemidoro e altri), l’arte della fisiognomica e della chiromanzia, “o divinazione attraverso le linee e i segni sul volto e sulle mani”, la preparazione di cosmetici, metalli e pietre preziose, l’arte e la natura, l’arte dell’amore (istruzioni per scrivere lettere), regole di comportamento (“insegnare a giovani uomini e donne come comportarsi in ogni tipo di compagnia”), l’arte del bere o la scuola di Bacco, per finire con “una collezione delle migliori canzoni”.

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Bellegarde 1702

Opera

L’art de connoître les hommes

Caratteristiche

Jean-Baptiste Morvan de Bellegarde (1648 – 1734) è stato un presbitero, scrittore moralista e religioso, storico e traduttore francese.

Nel suo trattato L’art de connoître les hommes, pubblicato a Liège nel 1702, Bellegarde vuole fornire al lettore gli strumenti per “conoscere se stesso e gli altri”, attraverso la descrizione di vari tipi di caratteri e virtù, temperamenti e passioni.

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Schalitz 1703

Opera

Die Von Aberglauben, Vanitaeten und Teuscherey gereinigt Chiromantia und Physiognomia

Caratteristiche

In questo trattato pubblicato a Leipzig nel 1703, Christian Schalitz presenta una Chiromanzia e una Fisiognomica “purificate dalla superstizione”.

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Stabi Digitalisierte Sammlungen

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Deutsche Digitale Bibliothek

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Digitalen Sammlungen

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Geber 1710

Opera

Kurtzer Tractat von der Chiromantia

Caratteristiche

Traduzione in tedesco del trattato medievale di chiromantica attribuito al persiano Jābir ibn Ḥayyān (latinizzato in Geber), (721 circa – 765 o 822), conosciuto come il più grande alchimista medioevale.

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Bayerische Staatsbibliothek

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Rohr 1714

Opera

Unterricht von der Kunst, der Menschen Gemüther zu erforschen

Caratteristiche

Trattato del filosofo naturalista Julius Bernhard von Rohr (1688 – 1742) su come “investigare le menti delle persone”. Nel suo trattato, pubblicato a Leipzig nel 1714, Rohr intende mostrare “fino a che punto si possono indovinare le inclinazioni di un uomo dai suoi discorsi, azioni e giudizi” e in generale esaminare “ciò che è vero o falso, certo o incerto, in tutta l’arte”.

Il trattato è diviso in 12 capitoli, ciascuno dedicato ai vari strumenti che permettono di indagare la mente umana e intuire il carattere di una persona (attraverso l’osservazione e valutazione delle sue azioni, discorsi, temperamenti), e il 9° capitolo è dedicato alla fisiognomica.

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Slub Digitale Sammlungen

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Deutsches Text Archiv

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Uni Halle Digitale Bibliothek 

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Job 1717

Opera

Anleitung zu denen Curiösen Wissenschafften Nehmlich der Physiognomia, Chiromantia, Astrologia, Geomantia, Oniromantia, Onomantia, Teratoscopia, Sympathia und Antipathia

Caratteristiche

Trattato di fisiognomica, chiromanzia, astrologia di Johann Georg Job pubblicato a Francoforte nel 1717.

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Universitäts- und Landesbibliothek Darmstadt

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Letumann 1719

Opera

Nosce te ipsum et alios; Oder die Wissenschafft, sich selbst und anderer Menschen Gemüther zu erkennen

Caratteristiche

Johann George Leutmann (1667 –  1736), ottico e fisico tedesco, dà alle stampe a Wittenberg nel 1719 questo trattato dedicato, sulla scia di quello sopracitato di Rohr, alla “conoscenza di se stessi e della mente degli altri”.

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UniHalle

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Boddien 1728

Opera

Welches das beste Temperament einer Frauen sey?

Caratteristiche

Opera di Joachim Ernst Boddien su quale sia il miglior temperamento femminile, collegandosi alla fisiognomica e alla teoria dei temperamenti, pubblicata a Rostock nel 1728.

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Rosdok Uni

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Parsons 1747

Opera

Human psysiognomy explained in the Crounian Lectures on Muscular Motion for the Year 1746, Philosophical Transactions (1683-1775), vol. 44, 1746, pp. 1–82.

Caratteristiche

Questo saggio pubblicato a Londra nel 1747 costituisce il resoconto di due conferenze intitolate “Human Physiognomy Explained” tenute l’anno precedente da James Parsons (1705 – 1770), medico inglese, alla Royal Society. Human Physiognomy Explained è un trattato medico sulle passioni, in cui Parsons combina la pseudo-scienza fisiognomica con la terminologia più scientifica della medicina al fine di studiare l’espressione in rapporto ai movimenti dei muscoli del volto e alle loro contrazioni per così dire lineari. Descrizioni anatomicamente erudite sono giustapposte dall’autore a citazioni morali di Orazio e Ovidio. Parsons critica la teoria del movimento muscolare nell’espressione umana di Charles Le Brun (di cui critica anche le illustrazioni delle espressioni del viso per la loro scarsa accuratezza anatomica), e propone una teoria alternativa influenzata da William Hogarth, di cui era amico. Parsons dimostra come siano i muscoli facciali e il loro gioco di linee “a determinare l’espressione”, teoria che verrà ripresa da Georges-Louis Lecrerc, conte di Buffon, nella sua descrizione dei movimenti facciali. È un deciso mutamento di rotta in direzione di quella patognomica che sarà difesa da Lichtenberg contro Lavater. Parsons dà un significato molto ampio al termine “fisiognomica”, definendola una “view of Nature”.

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Jstor

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Pernetti 1748

Opera

Lettres philosophiques sur le physionomies

Caratteristiche

Si tratta di 35 lettere sulla fisiognomica scritte dallo storiografo francese Jacques Pernetti (1696 -1777) nel 1748. Pernetti asserisce che “tutto ha la sua fisiognomica”, ma che il talento genuino per la fisiognomica è un “dono della natura”, il vero genio fisiognomico è innato e non può essere imparato (Lavater invece scriverà che tutti possono esercitarla).

Nel XVIII secolo la fisiognomica è vista come una delle varie forme di divinazione, ma in particolare come la forma di divinazione che più interessava le donne. Pernetti stesso considera le donne particolarmente inclini alla fisiognomica: “Very far be it from me to intend to exclude Women from the Knowledge of Physiognomy; nay I am apt to think, that their Minds unembarassed with the Spinosities of scholastic Sciences, are made clear and vivid, more subtle and delicate, and consequently better adapted for physiognomical Researches”.

Dieudonné Thiébault riferisce, nel II volume delle sue Memorie, che il padre gesuita Guillaume Hyacinthe Bougeant (1690-1743)  è il vero autore delle Lettere filosofiche sulla fisiognomica, attribuite all’abate Pernetti (Lione, 1748, in-12, 1760, in-8°), e che il timore di un secondo esilio a La Flèche lo indusse a donare il suo manoscritto; ma tale aneddoto si fonda unicamente sull’affermazione dell’abate Matte, un ex gesuita che aveva vissuto al collegio di Louis-Ie-Grand con padre Bougeant.

Le Lettres hanno una prima traduzione in inglese nel 1751, Philosophical Letters upon Physiognomies (London, 1751).

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Gallica

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Hogarth 1753

Opera

The analysis of beauty

Caratteristiche

L’analisi della bellezza (The Analysis of Beauty) è trattato del pittore e scrittore inglese William Hogarth (1697 – 1764) pubblicato nel 1753, in cui l’autore espone le sue teorie sulla bellezza e sulla grazia.

Con l’Analysis of Beauty, trattato che per modernità e anticonformismo non aveva pari in Inghilterra e nel resto d’Europa, Hogarth si allontana decisamente dai confini limitati della fisiognomica. Traccia la linea di demarcazione tra caricatura e carattere, concentrandosi sulla durata di quest’ultimo e sulle possibilità di disegnarne un nucleo espressivo permanente. Occorre illustrare anche la storia di un volto, le variazioni dell’età, le rughe. Come Locke ha indagato gli effetti dell’esperienza sulla mente, così Hogarth considera il volto nella logica analoga della vita che ne incide la superficie. Le tecniche dovranno allora essere intermedie e sfumate: alle linee si aggiungeranno le forme e le ombre. Il problema non è più circoscritto alla perfezione estetica dell’aspetto e Hogarth se ne rende conto quando lucidamente espone la differenza che intercorre tra informazione fisionomica e conoscenza del carattere. Il numero delle passioni, le cause dei movimenti, l’attitudine all’ambiguità e all’ipocrisia: troppi e troppo complessi sono gli elementi che concorrono a rendere labile il profilo dei volti. Come pensa Frederick Antal, Hogarth è perfettamente informato sulla Fisiognomica di Le Brun, che ha conosciuto in una traduzione inglese del 1701. D’altronde, nel clima di nuova descrizione sociale sposata da tutte le arti, nel primo Settecento inglese la Fisiognomica è dottrina addirittura alla moda. Qui e ora, con il genio rivoluzionario di Hogarth, la Fisiognomica perde il carattere statico e le ambizioni scientistiche che l’hanno guidata – sostanzialmente senza soluzione di continuità – da Leonardo al Settecento. La Fisiognomica entra nella mobilità psicologica e nella realtà (ma come sta modificandosi il concetto di realtà!) del personaggio. (Flavio Caroli, op. cit.).

Scrive Hogarth: “In riguardo al carattere e all’espressione, abbiamo giornalmente molti esempi che confermano la comune adottata opinione che il volto è l’indice dell’animo; e questa massima è tanto radicata in noi, che non possiamo fare a meno (se la nostra attenzione è un po’ sollevata) di formare qualche particolar concetto dell’animo della persona, di cui si osserva il volto, anche prima di ricevere informazione per altri versi. È ragionevole il credere che l’aspetto sia una vera e leggibile immagine dell’animo, che dà a ognuno a prima vista l’istessa idea; e vien poi confermata in fatti: per esempio, tutti concorrono nell’istessa opinione a prima vista di un vero idiota”.

Ma bisogna sempre ricordare che “fronti nulla fides“: “…si vedrebbe scritto in certo modo nel volto di ognuno il suo carattere quando è arrivato all’età di 40 anni… Perché l’uomo maligno collo spesso accigliare e metter fuori i muscoli della bocca riduce quelle parti in una disposizione da conservar continuamente l’immagine del cattivo cuore…; e così discorrendo delle altre passioni. Ma perché non si creda che io faccia troppa forza sull’esterna apparenza, come un fisionomo, tenete per certo che si riconosce esservi tante differenti cause che producono l’istessa specie di moto e di sembianze nelle fattezze de’ volti, che l’antico proverbio, fronti nulla fides, si manterrà sempre in vigore; e così la natura ha stimato bene ch’esser dovesse per molte savie ragioni”.

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iBiblio

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Gutenberg

Testo trascritto online, completo, ricercabile. Accesso libero.


Clubbe 1763

Opera

Physiognomy. Being a sketch only of a larger work upon the same plan: wherein the different tempers, passions, and manners of men, will be particularly considered

Caratteristiche

Trattato di fisiognomica dedicato da John Clubbe (1703 ca. – 1773), prete e scrittore satirico inglese, a William Hogarth.

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Diderot 1765

Opera

Alcue voci della Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers

Caratteristiche

Nell’Encyclopédie sono presenti tre voci dedicate alla fisionomia/fisiognomica, la prima compilata probabilmente da Diderot (1713-1784; nei suoi Essais sur la peinture aveva già dimostrato un interesse per l’uso della fisiognomica nella pratica figurativa), definisce la physionomie come l’espressione del carattere e del temperamento, ma poi dissuade dal giudicare basandosi sulla fisionomia, poiché “Il y a tant de traits mélés sur le visage & le maintien des hommes, que cela peut souvent confondre ; sans parler des accidens qui défigurent les traits naturels, & qui empêchent que l’ame ne se manifeste, comme la petite vérole, li maigreur, etc. On pourroit plutôt conjecturer sur le caractere des hommes, par l’agrément qu’ils attachent à de certaines figures qui répondent à leurs passions, mais encore s’y tromperoit-on”.

Una seconda voce sulla Physionomie è più comunemente attribuita a Jaucourt, l’infaticabile collaboratore di Diderot. La Physionomie viene qui definita science imaginaire, art pretendu, science ridicule e espece de préjugé a cui gli antichi erano molto attaccati: “È lecito giudicare sotto certi aspetti ciò che accade nell’interiorità degli uomini dalle loro azioni, e conoscere dall’esame dei cambiamenti del volto, la situazione attuale dell’anima; Ma poiché l’anima non ha una forma che possa essere relativa a qualsiasi forma materiale, non può essere giudicata dalla figura del corpo o dalla forma del volto. Un corpo fatto male può contenere un’anima molto bella, e la natura buona o cattiva di una persona non deve essere giudicata dai lineamenti del suo viso; Perché questi tratti non hanno alcuna relazione con la natura dell’anima, non hanno alcuna analogia su cui si possano fondare anche ragionevoli congetture. […] Gli antichi, tuttavia, erano molto attaccati a questa specie di pregiudizio, e in tutte le epoche ci sono stati uomini che hanno voluto fare della loro pretesa conoscenza della fisiognomica una scienza divinatoria; ma è del tutto evidente che non possono estendersi che alla divinazione ordinaria dei moti dell’anima, per mezzo di quelli degli occhi, del viso e del corpo; Ma la forma del naso, della bocca e le altre caratteristiche non fanno più per la forma dell’anima o per la natura della persona di quanto la grandezza o la grandezza delle membra non facciano per la mente. Un uomo sarà meno saggio perché ha gli occhi piccoli e la bocca grande? Bisogna dunque confessare che tutto ciò che i fisionomisti ci hanno detto è privo di ogni fondamento, e che nulla è più chimerico delle deduzioni che essi hanno voluto trarre dalle loro pretese osservazioni metoposcopiche”.

Un’ultima breve voce è dedicata alla forma aggettivale “Physionomique“: “terme dont se servent quelques médecins & naturalistes pour exprimer les signes que l’on tire du maintien ou de la contenance, afin de juger de l’etat, de la disposition, &c. du du corps & de l’esprit. Voyez Signe & Physionomie” [Termine di cui si servono alcuni medici e naturalisti per indicare i segni derivati dalla postura o dall’espressione del volto, al fine di giudicare lo stato, l’indole ecc. del corpo e della mente. Vedi SignePhysionomie].

Vedi anche la voce “Metoscopia” dell’abate Mallet, che scrive “Fronti nulla fides” e considera questa scienza “molto incerta, per non dire del tutto vana”.

[vedi Jacques Proust, Diderot et la physiognomonie, Cahiers de l’Association internationale des études francaises, 1961, n°13. pp. 317-329].

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University of Chicago: ARTFL Encyclopédie Project

Trascrizione online dell’intera Encyclopédie. Testo ricercabile, completo. Accesso libero.

Physionomie (MORALE DIDEROT)

Voce “Physionomie (morale)

Physionomie (science imaginaire)

Voce “Physionomie (science imaginaire)

Physionomique

Voce “Physionomique“.


Pichon 1765

Opera

La physique de l’histoire. Ou, Considérations générales sur les principes élementaires du tempérament et du caractère naturel des peuples

Caratteristiche

La Fisica della storia di Thomas Jean Pichon (1731-1812), chierico e letterato francese, dottore in teologia, viene pubblicata ad Amsterdam nel 1765. Pichon studia la relazione dei climi con le passioni, i costumi e le attitudini dei popoli. Quali sono le cause della diversità del colore della pelle maschile? L’amore in relazione al clima? L’ultimo capitolo è dedicato all’influenza generale delle leggi sul temperamento e sulle inclinazioni degli uomini in tutti i climi.

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Pernety 1769

Opera

Discours Sur La Physionomie. Et Les advantages Des Connoissances Physionomiques

Caratteristiche

Antoine-Joseph Pernety (1716 – 1796), scrittore francese, è l’autore di questo trattato di fisiognomica pubblicato a Berlino nel 1769. Il trattato è stato ripubblicato nel 1776 all’interno della sua La connaissance de l’homme moral par celle de l’homme physique. Scrive Pernety: “Tutto porta all’esterno un segno distintivo, un segno geroglifico per mezzo del quale un osservatore può facilmente conoscere le virtù segrete e le proprietà [dell’individuo]”.

In un periodo abbacinato dalle idee scientifiche, questo tipo di fisiognomica deve in qualche modo venire a patti con la storia naturale e con la medicina. Lavater ne propone lunghe giustificazioni a partire dall’esperienza e dall’osservazione. Pernety sacrifica la Metoscopia, “molto incerta”, per salvare la fisiognomica che considera “certa”. Le si rifiuta lo statuto di scienza: lungi dal farla tacere, questa impasse darà luogo a continui rilanci. Sarà “scienza delle scienze” per Lavater e “scienza universale” secondo Pernety. La fisica – argomentano – non è dopo tutto una fisiognomica della natura, l’astronomia quella del cielo, la botanica quella dei vegetali, la storia quella del tempo passato ed anche la politica niente più che una fisiognomica dello Stato?

Così, i testi di fisiognomica sono carichi, a partire dal 1770, di una particolare tensione. Si inscrivono nella ascesa generale della razionalità scientifica e costituiscono al tempo stesso un rifiuto dell’irrazionalismo. Sottomessi all’ordine della ragione, glorificano la vita del sentimento; si votano all’osservazione del viso organico ed esaltano il viso espressivo.

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Peuschel 1769

Opera

Abhandlung der Physiognimie, Metoscopie und Chiromantie

Caratteristiche

Trattato di Christina Adam Peuschel su fisiognomica, metoposcopia e chiromanzia, pubblicato a Leipzig nel 1769.

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Camper 1774-1778

Opera

Dissertation sur les variétées naturelles qui caractérisent la physionomie

Caratteristiche

Si tratta di due conferenze tenute nel 1774 e nel 1778 dal medico e anatomista olandese Petrus Camper (1722 – 1789) all’Accademia del Disegno di Amsterdam. In queste conferenze, Camper parla di Charles Le Brun e della fisiognomica: “Nessuno ha trattato questa maniera con maggior metodo di Charles Le Brun, a gloria del quale si può dire che tutti i popoli hanno adottato non soltanto i suoi insegnamenti, ma persino i suoi disegni”.

Scopo della fisiognomica è quello di studiare “il mezzo per rappresentare in modo sicuro le diverse passioni e la sorprendente rassomiglianza che esiste fra i quadrupedi, gli uccelli, i pesci e l’uomo”.

Camper studia quindi linee che si possono osservare e tracciare sul volto e le somiglianze tra volto umano e volto animale [vedi l’illustrazione Modificazione dell’angolo facciale dalla scimmia con la coda fino ad Apollo]. Con la progressiva inclinazione della retta tracciata dalla fronte al labbro superiore si passa dall’uomo alla bestia. Inclinando in avanti la linea facciale si ottiene un volto “classico”, accentuando la pendenza all’indietro si ha un “negro”, e via via il profilo di una scimmia, di un cane, di una beccaccia, seguendo una (in qualche misura razzistica) scala evolutiva. Per effettuare le misurazioni e determinare con vera esattezza gli assi delle teste (la documentazione grafica è copiosissima), viene ideato un marchingegno particolare, formato da un piano orizzontale e da un telaio con fili tesi.

Camper diffida dei moduli proporzionali di tutta la pittura antica (Durer compreso) e ritiene credibili solo i modelli proposti da Winckelmann, aderendo con ciò in toto all’estetica neoclassica. L’ipotesi osteologica di Camper vuole essere un procedimento scientifico di misurazione della struttura anatomica di animali o uomini diversi per età e razza basata sulla tecnica dell’angolo facciale. Nella Dissertation physique sur les différences réelles que présentent les traits du visage chez les hommes de différents pays et de différents ages; sur le beau qui caractèrise les statues antiques et les pierres gravées. Suivie de la proposition d’une nouvelle méthode pour déssiner toutes sortes de têtes humaines avec la plus grande sûreté (1791) egli sviluppa la sua tecnica d’indagine craniologica, basata sull’uso dell’angolo facciale, di cui è l’ideatore. Si tratta di un angolo che si misura sui profili (norma naturalis), incrociando con l’orizzonte una retta che tocchi i punti più esterni della linea della fronte e del labbro superiore. “Da queste ricerche – sintetizza Balstrusaitis – risultò che l’angolo facciale passa dai 42 gradi di una scimmia con la coda e i 58 di un orango ai 70 di un negro giovane e di un calmucco, agli 80-90 di un europeo, ai 90 nella glittica romana, fino ai 100 gradi nella Grecia antica”. Camper disegna il viso di profilo, tracciando l’angolo prodotto dall’incrocio di una linea tesa tra l’orecchio e la base del naso, con un’altra linea che andava dalla fronte alla parte più esterna del mento, elaborando così una scala graduata di angoli facciali.

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E-rara

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Lavater 1775-1778

Opera

Physiognomische Fragmente zur Beforderung der Menschenkenntnis und Menschenliebe

Caratteristiche

I Physiognomische Fragmente zur Beforderung der Menschenkenntnis und Menschenliebe sono 4 volumi sulla fisiognomica e sul ritratto nell’arte ad opera del filosofo e teologo svizzero Johann Caspar Lavater (1741-1801) pubblicati in contemporanea a Lipsia da Weidmann e a Winterthur da Steiner tra il 1775 e il 1778, con la collaborazione e l’adesione entusiasta di Goethe e Herder, e corredati da un’imponente serie di tavole illustrative; tavole preparate da vari disegnatori e incisori, fra cui Johann Heinrich Lips, Daniel Chodowiecki, Johan Rudolf Schellenberg, Georg Friedrich Schmoll. Tali tavole sono solo una parte dei ben 22.000 fogli che costituivano la collezione di Lavater, tirati con le tecniche più diverse e con altrettanti e diversi gradi di qualità. Il  «Gabinetto fisiognomico» di Lavater viene acquistato dopo la sua morte, avvenuta nel 1801, dall’imperatore d’Austria Francesco I e oggi si trova a Vienna, alla Nationalbibliothek, Oesterreichischen Bildarchiv. Nel 1992 all’Albertina si è tenuta un’esposizione di parte di questo materiale ordinato in mostra con il titolo Die Beredsamkeit des Leibes – Zur Korpersprache in der Kunst, ovvero L’eloquenza del corpo – Sul linguaggio del corpo nell’arte (catalogo a cura di Ilsebill Barta Fliedl e Christoph Geissmar, Vienna, Residenzs Verlag 1992).

Goethe scrive venti contributi accolti da Lavater nei Fragmente, contributi dedicati ai crani e in generale indirizzati allo zoomorfismo, cioè al rapporto tra la forma umana e quella animale, che costituisce la parte che avrà più influenze sulla pittura contemporanea e poi ottocentesca. Goethe del resto dà molto rilievo alla zoologia. Nel 1829  Eckermann gli chiede “Nelle sue ricerche, Lavater si orientava verso la natura?” e Goethe risponde: “Assolutamente no. Il suo interesse era rivolto soltanto ai costumi e agli aspetti religiosi. Nella Fisiognomia di Lavater, quello che riguarda i crani degli animali è opera mia”.

In precedenza, sempre a Lipsia, Lavater aveva pubblicato una prima versione in due volumi dei suoi studi fisiognomici: Von der Physiognomik (1772). Ma l’edizione definitiva, più ampia, si può considerare quella francese pubblicata a La Haye: desideroso di raggiungere un pubblico più ampio, Lavater si mette subito al lavoro per una nuova redazione in francese, pubblicata a La Haye tra il 1781 e il 1803 con il titolo Essai sur la physiognomonie, destiné à faire connaitre l’homme et à le faire aimer. È questa che costituisce buona parte dell’impianto dei dieci volumi dell’enciclopedia fisiognomica destinata a divenire classica curata da Jacques-Louis Moreau de La Sarthe e pubblicata per la prima volta nel 1806-7, L’art de connaitre les hommes par la physionomie par Lavater; nouvelle édition corrigée et disposée dans un ordre plus méthodique, précédée d’une notice hist. Sur l’auteur, augmentée d’une exposition des recherches ou des opinions de La Chambre, de Porta, de Camper, de Gall, sur la  physionomie, d’une histoire anatomique et physiologique de la face, L. Prudhomme, Paris, 1805-1809, 10 volumi. Il successo di questa enciclopedia fisiognomica è definitivo con l’edizione del 1820. Viene poi edita almeno un’altra volta nel 1840. Nel frattempo, dell’opera di  Lavater escono anche edizioni ridotte: per esempio, a Parigi nel 1841 e nel 1845, entrambe in unico volume (“illeggibile”, secondo Getrevi, op cit.).

Una storia della fisiognomica dei primi tre quarti del XVIII secolo può essere scritta rapidamente, poiché sembra che praticamente non esista: sono pochissime in Francia le opere sull’argomento sino al 1770. La fisiognomica sembra essere definitivamente caduta in discredito. Fronti nulla fides, avverte l’abate Mallet nella voce “Metoscopia” dell’Encyclopédie, in cui considera questa scienza “molto incerta, per non dire del tutto vana”, un sogno. “Una scienza immaginaria” aggiunge Jaucourt nella voce “Fisionomia”.  Non bisogna esprimere giudizi sulla fisionomia umana: i suoi tratti sono mescolati e confusi. Ci si sbaglia anche a interpretare i caratteri delle passioni. Rifiutando di comprendere questa “presunta arte”, Jaucourt rinvia a Buffon “che ha detto tutto quel che si può meglio pensare di questa scienza ridicola”. Buffon recusa categoricamente l’analogia delle forme dell’anima con quelle del corpo e, in tal modo, la fisiognomica nel suo complesso. Si potrebbe pensare che la disgrazia della fisiognomica sia definitiva. Ma non è così: squalificata come scienza, la fisiognomica rinasce alla fine degli anni settanta del secolo XVIII sia come ‘teoria’ che come pratica grazie all’opera di Lavater, che riscontra un vasto successo popolare che si protrae nella prima metà del XIX secolo in uno con l’infatuazione per la frenologia di Gall. L’opera del pastore zurighese diventa oggetto di controversie filosofiche: Lichtenberg la deride (Uber Physionomik, 1788), Kant vede in essa una “conoscenza senza concetto” (Antropologia pragmatica, 1801), cosa che dirà anche Hegel (Fenomenologia dello Spirito, 1806).

D’altro canto, uomini di lettere e artisti guardano alla fisiognomica con interesse: come già scritto, Goethe partecipa alla redazione del testo di Lavater, Füssli alla sua traduzione inglese. Più tardi George Sand la celebrerà con un fervore tutto romantico e Balzac vedrà in essa un fondamento realista dell’arte letteraria e della descrizione fisica e morale dei volti. La sua storia incrocia infine anche quella del ritratto dipinto (vedi le fisionomie dipinte da Hogarth, la precisione del tratto fisico e caratterizzazione psicologica dei ritratti di Ingres, le caricature animalesche di Grandville).

Le edizioni dell’opera di Lavater si ripetono e le sue famose silhouettes circolano in mille riproduzioni autonome, che amplificano la lettura del mastodontico racconto di linee inventato dal pastore svizzero.

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Goethe 1775-78

Opera

Beiträge Goethes zu Lavaters Physiognomischen Fragmenten

Caratteristiche

Johann Wolfgang Goethe (1749 – 1832) scrive venti contributi accolti da Lavater nei Fragmente, contributi dedicati ai crani e in generale indirizzati allo zoomorfismo, cioè al rapporto tra la forma umana e quella animale, ciò che costituisce non solo la parte più originale dell’opera lavateriana, ma soprattutto quella che avrà più influenze sulla pittura ad essa contemporanea e poi ottocentesca. Nel 1829  Eckermann gli chiede “Nelle sue ricerche, Lavater si orientava verso la natura?” e Goethe risponde: “Assolutamente no. Il suo interesse era rivolto soltanto ai costumi e agli aspetti religiosi. Nella Fisiognomia di  Lavater, quello che riguarda i crani degli animali è opera mia”.

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Tetens 1777

Opera

Philosophische Versuche über die menschliche Natur und ihre Entwicklung

Caratteristiche

Si tratta dell’opera principale del filosofo e matematico tedesco Johann Nicolaus Tetens (1736-1807), pubblicata a Lipsia in due volumi nel 1777. Ha una notevole importanza nella cultura tedesca del tempo come il tentativo forse più organico e approfondito di spiegare l’attività psichica prescindendo da premesse dogmatiche e speculative, e fondandosi sull’osservazione sperimentale delle sue manifestazioni. Tetens mette così in luce come la vita psichica dell’uomo proceda da un’unità di fondo, una capacità di sentire perfettibile, diversa dalla semplice sensibilità animale, che si articola poi via via in modo diverso nelle cosiddette facoltà (sentimento, intelletto, volontà) realizzando un processo di progressivo perfezionamento e potenziamento. Tetens polemizza anche contro ogni tendenza a fondare la filosofia e la metafisica esclusivamente sulla matematica e sui suoi metodi, e sottolinea la funzione svolta dall’intelletto nella stessa attività percettiva, come poi farà Kant.

Nel V capitolo tratta dei rapporti tra corpo e anima, di carattere, astrologia e fisiognomica.

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De Gruyter

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Muller 1777-80

Opera

Physiognomisches Cabinet für Freunde und Schüler der Menschenkenntnis

Caratteristiche

Trattato del teologo e cartografo tedesco Friedrich Christoph Müller (1751-1808) sulla fisiognomica, dedicato agli studiosi della “conoscenza della natura umana”, e pubblicato a Francoforte tra 1777 e 1780.

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Lichtenberg 1778

Opera

Über die Physiognomik. Wider die Physiognomen. Zu Beförderung der Menschenliebe und Menschenkenntnis

Caratteristiche

«Supposto che il fisiognomista abbia colto una sola volta l’uomo, basterebbe prendere una decisione risoluta per rendersi di nuovo incomprensibili per millenni».

Lo scienziato e scrittore tedesco Georg Cristoph Lichtenberg (1742-1799) è, in campo fisiognomico, il grande oppositore di Lavater.

Il lungo duello fra le idee di Lavater e quelle di Lichtenberg implica due posizioni da sempre latenti nella concezione stessa della Fisiognomica: da un lato, l’analisi delle strutture fisse del volto, che occultano significati oggettivi (e comportano, dunque, valenze addirittura ontologiche), conoscenze sostanziali sull’Essere che è in tutte le cose; dall’altro, l’analisi delle forme mobili dell’Espressione (Lichtenberg definirà tutto questo “Patognomica”, la semiotica degli affetti, “conoscenza dei segni naturali delle emozioni, in tutte le loro gradazioni e mescolanze”), fondata sull’osservazione e sull’intuizione soggettiva.

Le posizioni di Lichtenberg sono condivise dai pensatori di una linea razionalistica che dall’Illuminismo sta per trasmigrare nel Positivismo ottocentesco, da Lessing (che nella Hamburgische Dramaturgie sostiene il primato in teatro dell’ “eloquenza corporea” sulla maschera, cioè dei segni mobili sui segni fissi) a Darwin, a Piderit. Anzitutto, Lichtenberg nega radicalmente il principio-guida di Lavater, cioè l’illusione umana di poter leggere nel grande e misterioso libro della natura. Scrive, anticipando una critica che potrà essere mossa all’antropologia criminale e al suo utilizzo della fisiognomica:

“Se la Fisiognomica diventerà un giorno quello che si aspetta Lavater, si impiccheranno i bambini prima che abbiano compiuto imprese che meritano la forca. Vorrà dire che ogni anno si assisterà a un nuovo tipo di cresima generale: e sarà un autodafé fisiognomico”.

Gli strali di Lichtenberg si appuntano però non contro la possibile utilità di una Fisiognomica, ma contro le sue miserabili utilizzazioni sociali. Al fondo, lo studioso tedesco pensa che un uso corretto della Fisiognomica deve essere non oggettivo ma soggettivo; esso deve dipendere dalle capacità di valutazione di chi studia una fisionomia, cioè dalla sua cultura e dalla sua sensibilità. Con vera saggezza, pensa che i segni del volto non implicano significati trascendenti, ma vanno inseriti nel tempo, e nel proprio contesto “storico-naturale”:

“Il corpo e il volto esibiscono una complessa trama di segni “storico-naturali” prodotta dalle sferzate del destino, dal clima, dalle malattie, dall’alimentazione, dalle avversità della vita, dalle attività svolte, dalle abitudini e così via”.

Il principio veramente essenziale è quello di mantenere il ragionamento in termini di dinamicità, poiché il linguaggio dei segni mobili (mimica, gestualità, comportamento) è più rivelatore di quello dei segni fissi. Ed è qui, intorno a questa intuizione, che nasce l’interesse geniale di Lichtenberg per Hogarth.

Contro l’ «autodafé fisiognomico» promosso dalla sventatezza conoscitiva del Lavater si scaglia  Lichtenberg anche nei Sudelbucher in Schriften und Briefe, poiché «questo leggere in superficie» è «anche la fonte dei nostri errori, e in alcune cose della nostra totale ignoranza» (cfr. Blumenberg, La leggibilità del mondo)

Lo scritto Uber Physiognomik compare una prima volta nel “Gottinger Taschenkalender” del 1778 con il titolo Uber Physiognomik und am Ende etwas zur Erklarung der Kupferstiche des Almanachs. Il notevole successo dell’intervento antifisiognomico spinse l’editore Dieterich a pubblicarne un’edizione separata, che uscì nel febbraio del 1778, con un’introduzione assai significativa di Lichtenberg, intitolata Uber Physiognomik, wider die Physiognomen. Zur Beforderung der Menschenliebe und Menschenkenntnis, ora in G.C. Lichtenberg, Schriften und Briefe, vol. II, a.c. di F. H. Mautner, Insel, Frankfurt a M. 1983.

Trad it: Lichtenberg¸ Sulla fisiognomica; contro i fisionomi. Per la promozione dell’amore e della conoscenza dell’uomo, in J. C. Lavater, G C. Lichtenberg, Lo specchio dell’anima. Pro e contro la fisiognomica: un dibattito settecentesco, a c. di G. Gurisatti (Il poligrafo, Padova, 1991).

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Fritzsch 1780

Opera

Physiögnomische catechismus bevattende de gronden en beginselen der gelaadkennis : geschikt om den mensch aan zig zelven te ontdekken, om ook den aart en het karakter van zyn medemensch te ontdekken, en hem op te leiden tot de beöefening en vorming van het menschelyk hart.

Caratteristiche

“Catechismo” fisiognomico del disegnatore e incisore tedesco Christian Friedrich Fritzsch (1719-1774 ca.).

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Franz 1780 e 1784

Opere

Scriptores physiognomoniae veteres ex recensione Camilli Perusci et Frid. Sylburgii Graece et Latine recensuit, animadversiones Sylburgii et Dan. Guil. Trilleri v. ill. in Melampodem emendationes addidit suasque adspersit notas Iohannes Georgius Fridericus Franzius

Versuch einer Geschichte der Physiognomik und der damit verbunden Wissenschaften

Caratteristiche

Scriptores physiognomoniae veteres è una raccolta di trattati fisiognomici antichi a cura di Johann Georg Friedrich Franz (1737-1789), pubblicata nel 1780 ad Altenburg. I trattati – la Fisiognomica (pseudo)aristotelica, di Polemone, di Adamanzio e un’opera attribuita a Melampo – sono presentati in greco con una traduzione in latino corredata da ampi commenti. Questa raccolta di testi greci tradotti in latino e commentati si può considerare antesignana della famosa opera di Richard Foerster, Scriptores physiognomonici graeci et latini.

Franz è anche autore di una Storia della Fisiognomica e Scienze affini in tedesco pubblicata a Vienna nel 1784 [Versuch einer Geschichte der Physiognomik und der damit verbunden Wissenschaften].

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Bocalosi 1783

Opera

Della fisonomia

Caratteristiche

Trattato di fisiognomica di Girolamo Bocalosi, le cui notizie biografiche sono scarse, desumibili per lo più dalle sporadiche allusioni sparse nelle sue opere. Nato a Firenze, si forma probabilmente nell’ambiente dell’università di Pisa, coetaneo e forse compagno di studi di Filippo Buonarroti e Giovanni Ristori. Forse soggiorna a Modena, dove  nel 1794 dà alle stampe una terza edizione del trattato Della fisionomia (pubblicato nel 1783 fra i Saggi filosofici, appare in seconda edizione con la falsa indicazione di Leida nel 1792).

Pubblica una quarta edizione a Zurigo nel 1795 e infine una quinta, in cui il trattato appare in parte rifatto e ampliato, e questa volta con un nuovo sottotitolo piuttosto significativo: Principi derivati dalla Anatomia,dalla Fisiologia e Dinamica del corpo umano per mezzo de’ quali si distinguono gli Aristotratici e i Realisti dai Democratici (Milano, Pogliani, 1797).

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Meissner 1785

Opera

Menschenkenntnis

Caratteristiche

Opera del tedesco Johann Gottlieb Meissner, del quale si hanno poche informazioni, dedicata alla conoscenza della natura umana, pubblicata a Breslavia in due volumi nel 1785.

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Silbermann 1785

Opera

Anweisung zum rechten Gebrauch des physignomischen Stirnmessers zur Prüfung der Metoposcopialogie

Caratteristiche

Pubblicato a Copenhagen nel 1785, è un trattato di fisiognomica, con nozioni di metoposcopia e astrologia, accompagnato da istruzioni per la misurazione della fronte, ad opera di Carl Ludwig Silbermann.

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Sue fils 1788

Opere

Eléments d’anatomie à l’usage des peintres

Essai sur la physiognomonie des corps vivants, considérés de l’homme jusqu’à la plante

Caratteristiche

Eléments d’anatomie à l’usage des peintres di Jean-Joseph Sue figlio (1760-1830), medico e chirurgo francese, data alle stampe a Parigi nel 1788, è la prima opera in cui Sue figlio esprime la sua passione per lo studio del corpo umano e per la fisiognomica. Si tratta di un trattato anatomico ad uso di pittori, scultori e dilettanti, ornato da quattordici piatti calcografici, che “rappresentano in naturale tutte le ossa dell’adulto e quelle del bambino della prima età, con la loro spiegazione”.

L’interesse per la fisiognomica è espresso in seguito a pieno da Jean Joseph Sue fils nell’Essai sur la physiognomonie des corps vivants, considérés de l’homme jusqu’à la plante, trattato di fisiognomica pubblicato a Parigi nel 1797. Il chirurgo francese esamina le analogie fisiognomiche fra gli esseri del creato fino a scoprire nell’insetto coleottero, noto come cervo volante, ‘qualche cosa di duro e di feroce’, oppure nei vermi intestinali ‘una fisionomia decisa’; l’investigazione fisiognomica viene, addirittura, estesa ai vegetali, rilevando, per esempio, una chiara ‘espressione di bontà’ negli alberi da frutta.

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Gallica (Eléments)

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Gallica (Physiognomonie)

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Holcroft 1789

Opera

Essays on Physiognomy; for the promotion of the knowledge and the love of mankind. Written in the german language by J. C. Lavater and translated into english by Thomas Holcroft. Illustrated by three hundred and sixty engravings

Caratteristiche

Il drammaturgo e scrittore inglese Thomas Holcroft (1745 – 1809) è autore di questa traduzione in inglese dei saggi di Lavater pubblicata a Londra nel 1789. La traduzione di Holcroft incontra un enorme successo, viene edita in America nel 1794 e numerose volte nel secolo successivo, finché nel 1889 raggiunge la sua diciottesima edizione.

Holcroft scrive in un advertisement che precede la sua traduzione: “”I Saggi di Fisiognomica di M. Lavater sono ormai tanto universalmente conosciuti e celebrati che non è necessario tentarne un elogio; persino coloro che considerano la scienza che sono stati scritti per sostenere “visionaria”, non possono non ammirarne la vivida forza d’immaginazione e le forti argomentazioni con cui l’autore ha spiegato e difeso la sua ipotesi favorita […].

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Anonimo 1790

Opera

The golden cabinet. Or, the compleat fortune-teller. Wherein the meanest capacities are taught to understand their good or bad fortunes, not only in the Wheel of Fortune, which is calculated to the nicest Degree of any yet extant; but also by those sublime Arts and Mysteries of Palmestry and Physiognomy, Whereby you may discover at first Sight The Temper, Disposition, and likewise the Manner of whomsoever you desire to know.

Caratteristiche

Piccolo manuale anonimo di divinazione pubblicato a Londra nel 1790 circa con “ruota della fortuna” che permette di predire il futuro, e annessa una essenziale guida di chiromanzia e fisiognomica, le quali permettono di capire a prima vista “il temperamento, la disposizione, il comportamento di chiunque tu voglia conoscere”.

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Anonimo olandese 1790

Opera

Treatise on physiognomy

Caratteristiche

Trattato manoscritto sulla fisiognomica di un autore olandese anonimo, composto nel 1790 circa. Potrebbe trattarsi della tesi di uno studente di medicina. È accompagnato da alcuni disegni della testa umana, e illustrazioni dei muscoli facciali che ricordano quelle di Antonio Scarpa.

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National Library of Medicine

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Locke 1792-3

Opera

The Conjuror’s Magazine, or, Magical and Physiognomical Mirror. Including a superb edition of Lavater’s Essays on Physiognomy

Caratteristiche

Il Conjuror’s Magazine “o Specchio Magico e Fisiognomico” di William Locke è un periodico di magia pubblicato a Londra che include un po’ di tutto, dai trucchi nei giochi di carte all’occultismo. I primi due volumi vengono pubblicati dal 1791 al 1793. L’astrologia diviene uno dei temi più trattati negli articoli del periodico, tanto che nell’agosto del 1793 viene rinominato Astrologer’s Magazine e ne vengono pubblicati altri sei numeri. Si tratta del primo periodico i cui autori si dichiarano apertamente fautori di magia. il numero dell’agosto del 1792 comprende i “saggi fisiognomici” di Lavater.

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Capuccino 1793

Opera

Trattato sopra la fisonomia dell’uomo

Caratteristiche

Trattato di fisiognomica del padre Giulio da Torino Capuccino, pubblicato a Torino nel 1793. Il libro si apre con una citazione del De officiis di Ambrogio, “Habitus mentis in corporis statu cernitur” (Lo stato del corpo rivela la condizione della mente).

Nella prefazione, Capuccino mette in chiaro le distinzioni tra chiromanzia (“è quando per argomentare il temepramento, il naturale, e le inclinazioni dell’uomo, si fa osservazione alle mani, cioè alla forma, lunghezza o larghezza di esse; oppure a quelle linee che stanno nella palma di esse”), pedomanzia (“quando le dette osservazioni si fanno ne’ piedi”), metoposcopia (“che consiste nell’osservazione della fronte, sue rughe, delineamenti, e di tutto il resto della faccia”, e infine quella che si indica col termine universale di “fisionomia” (“che attende all’osservazione di tutti i segni, che in tutte le parti del corpo dell’uomo possono osservarsi”).

Illustra dunque la differenza tra fisiognomica “naturale e scientifica” (“la più soda” tra le arti divinatrici) e fisiognomica “astrologica” (“temeraria, illecita, e condannata”): “Ciò supposto, per discernere ciò che può essere scientifico e ciò che dee riputarsi insussistente, e superstizioso, si ha da notare che si la chiromanzia che la pedomanzia e metoposcopia e fisonomia possono essere di due sorta: una naturale, e scientifica; l’altra astrologica. La naturale e scientifica è quella che dalla considerazione delle parti del corpo umano, e dalla loro figura, colore, grandezza o picciolezza argomenta probabilmente il temperamento, le inclinazioni naturali, la robustezza, la sanità, le malattie, e cose simili; e questa secondo tutti i Teologi è lecita assolutamente, purché si abbiano alcune avvertenze, che da qui a poco si espongono. Anzi non solo è lecita, ma tra tutte le arti divinatrici quella della Fisonomia è la più soda, e ben fondata, percé, come notò il già lodato Franc. Piccolomini, questa considera le cause più prossime: cioè i temperamenti, la loro natura, le loro qualità, che sono quelle cose, le quali più prossimamente ed intimamente influisconno nelle umane azioni, quantunque tali temperamenti ec. non importino alcuna necessità, ma sono solo nate a produrre una certa tal quale inclinazione. […] La fisonomia poi astrologica, quale dicesi anche giudiciaria, è quella, la quale per mezzo delle dette osservazioni pretende di argomentare gli avvenimenti futuri, i casi fortuiti o prosperi, o avversi; o altre cose, che dipendono dall’umano arbitrio. E questa, quantunque in essa non intervenga alcun patto o esplicito, o implicito col Demonio, nè supponga alcuna influenza di altri, o del destino, contuttociò è totalmente temeraria, illecita, e condannata siccome si è detto di sopra d’altre superstizioni”.

In un tentativo di giustificare lo studio e l’esercizio della fisiognomica, ne dimostra l’utilizzo da parte dei teologi e delle Sacre Scritture: la fisiognomica è sempre stata “insegnamento non solo de’ più celebri Teologi e Filosofi, ma anche di molti Ss. Dottori, come un S. Ambroggio, il quale Lib. II de Virginib. dice che la bellezza del corpo è immagine d’una bella mente, e figura di uomo dabbene. […] Di S. Gregorio Nazianz. si raccconta, che al primo incontro in Atene di quel Giuliano, che fu poi Imperatore e apostata, fissatolo in faccia, ed osserata la cattiva sua fisonomia subito si diede ad esclamare: Deus bone, quantum malum Romanum fovet imperium.[…] Ciò anche si ricava dalle S. Scrittura: Agnitio vultus eorum respondet eis, si dice in Isaia c.3. Ex Visu cognoscitur vir: dice anche il Savio Eccl. 19. Il volto dell’uomo è quel, che lo fa conoscere. E nei Proverbi c. 6. v. 12 si dice: Homo apostata vir inutilis, graditur ore perverso, annuit oculis, terit pede, digito loquitur, pravo corde machinatur malum. L’uomo cattivo si dimostra tale nell’esterno, poiché si dimostra per uomo inutile, cammina colla bocca rovescia, fa segni cogli occhi, batte de’ piedi, parla colle dita: segno che anche il suo cuore è cattivo, e di cose cattive macchinatore”.

Nella Prefazione, Capuccino presenta infine, in tre distinti paragrafi, degli estratti da alcuni testi che trattano di fisiognomica: il primo è il Physiognomicon di Aristotele; nel secondo paragrafo invece “si rapportano due capi principali di S. Bonaventura cavati dal suo libro intitolato Compendium Theologicae veritatis, i quali fanno più a proposito, e dai quali si sono ricavati molti testi sparsi ne’ diversi capi del Trattato; perciò si rende avvisato il lettore, che quando in questo Trattato si adduce qualche testo di questo S. Dott. a qualche proposito, senza produrre la citazione del libro, o capo, quello si è ricavato da questo libro, di cui si trascrive qualche squarcio diffusamente qui in principio”; nel terzo paragrafo infine “si riferiscono intieramente tre capi dell’Opera di Francesco Piccolomini Autore eruditissimo; qual opera è intitolata: Universa Philosophia de moribus, quale distingue in dieci libri, che chiama gradi. Questo Autore adunque nel primo libro, che intitola: Gradus primus: De materie virtutum, hoc est de animi perturbationibus: al cap. XXVIII cerca, se i muovimenti interni, ed i costumi seguitino la natura del temperamento del corpo, cioè An perturbationes et mores sequantur corporis temperamentum, e discorre sull’opinione di quelli, i quali sono di tal sentimento, tra i quali Galeno. Nel capo XXIX rifiuta l’opinione di tutti costoro, massimamente di Galeno. Quindi nel capo XXX spiega la sentenza, che è più certa”.

Dopo questi estratti di altri autori, Capuccio inizia il proprio trattato parlando della natura e delle proprietà del corpo dell’uomo, dell’utilità della fisionomia e delle sue regole generali. I capitoli successivi riguardano: la teoria dei quattro elementi, descrizione dei quattro temperamenti, diversità di età, climi e paesi, e dei sessi; fisionomia del capo (capelli, barba, fronte, sopracciglia, tempia, occhi, palpebre, naso, narici, mento, bocca, denti, lingua, labbra, mascelle); si tratta persino la fisiognomica della voce e dei vari modi di parlare, il respiro, sospiro e riso. Dal viso si prosegue al collo e si scende in giù fino all’analisi delle dita dei piedi.

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The Digital Cicognara Library

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Cowper 1793

Opera

Bemerkungen über die Geschichte der Physiognomik. Aus: Neue Auswahl den nützlichsten und unterhaltendsten Aufsätze für Deutsche; aus den neuesten brittischen Maganzinen

Caratteristiche

All’interno della “Nuova selezione dei saggi più utili e divertenti per i tedeschi”, pubblicata a Leipzig nel 1793, Thomas Cowper scrive dei “cenni sulla storia della fisiognomica”.

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Siede 1793

Opera

Handbuch für praktische Welt- und Menschenkenntnis

Caratteristiche

Manuale “per la conoscenza pratica del mondo e della natura umana” scritto da Johann Christian Siede e pubblicato a Berlino nel 1793. Presenta contenuti fisiognomici e un discorso sui temperamenti.

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Clairier 1794

Opera

Le Tableau naturel de l’homme ou observations physiognomoniques sur les divers caractères des hommes 

Caratteristiche

Trattato sulla conoscenza dell’uomo con osservazioni fisiognomiche sui diversi caratteri ad opera di Monsieur J. B. Clairier, sacerdote di cui si hanno poche informazioni. Il testo è stato pubblicato a Strasburgo nel 1794.

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Gallica

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Gottfreid 1795

Opera

Neue Versuche über die Lehre vom Temperament und den menschlichen Neigungen

Caratteristiche

Christoph Gottfreid Bardili (1761 – 1808), filosofo tedesco cugino di Schelling, è l’autore di questo trattato sulla dottrina dei temperamenti e degli affetti pubblicato a Stoccarda nel 1795.

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Tischbein 1795

Opera

Tetes de differentes animaux, dessinnees d’apres nature pour donner une idee plus exacte de leur caractère

Caratteristiche

Johann Heinrich Wilhelm Tischbein (1751 –  1829), pittore tedesco amico di Goethe (che accompagna nel viaggio a Roma), nel 1795 scrive una propria “Fisiognomica delle bestie”: Tetes de differentes animaux, dessinnees d’apres nature pour donner une idee plus exacte de leur caractère, nella quale attribuisce agli animali i temperamenti degli uomini (sanguigno ai vegetariani, collerico ai carnivori). Vi si ritrovano in generale tutte le considerazioni goethiane reperibili nei succitati Fragmente.


Knigge 1796

Opera

Welt und Menschenkenntnis. Ein Pendant zu dem Buche „Umgang mit Menschen“

Caratteristiche

Testo sulla “conoscenza dell’uomo” scritto dal filosofo tedesco Adolph Freiherr von Knigge (1752 – 1796) e pubblicato a Francoforte nel 1796 come appendice alla sua opera più nota, Über den Umgang mit Menschen, trattato sul comportamento e sulle buone maniere.

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Cabanis 1796-1802

Opera

Rapports du physique et du moral de l’homme

Caratteristiche

Trattato sui Rapporti tra il fisico e il morale dell’uomo del medico e filosofo Pierre-Jean-George Cabanis (1757-1808), pubblicato a Parigi nel tra il 1796 e il 1802. Cabanis spiega come la formazione delle nostre idee sia guidata dalla sensibilità organica, che dirige anche l’attività dei nostri organi, e quindi la totalità di ogni essere vivente. Osservando gli stati patologici, o l’effetto dei narcotici, e gli stati psicologici associati, presenta i nostri pensieri come un risultato fisiologico della percezione da parte di un organo appropriato, il cervello. In questo modo, l’autore inserisce l’istinto nel quadro materiale di ogni essere vivente, così come ogni organo è ancorato alla sua predisposizione a svolgere un compito particolare all’interno dell’organismo.

In diversi passaggi dell’opera, Cabanis si occupa anche di fisiognomica:  “Gli antichi, dico, notarono che a tali apparenze esterne, cioè a tale fisionomia, altezza, proporzione delle membra, colore della pelle, abitudini del corpo, stato dei vasi sanguigni, corrispondevano in modo abbastanza costante tali disposizioni dell’animo, o tali particolari passioni. Mi limiterò alle caratteristiche principali, riservandomi di trattare questo argomento in modo più dettagliato in altre sedi e secondo le considerazioni che mi sembrano più appropriate. Nello schizzo che segue, le tre tavole, 1° dello stato fisico, 2° del carattere delle idee, 3° degli affetti e delle inclinazioni, procederanno sempre insieme e si relazioneranno tra loro secondo alcune leggi fisse. Per questo motivo la dottrina dei temperamenti è strettamente legata a tutti gli studi psicologici. Così, gli antichi vedevano che uomini di statura e corporatura mediocri, con membra ben proporzionate, viso ridente e fiorito, occhi vivaci, capelli ispidi, pelle elastica e morbida, polso ondeggiante e facile, movimenti liberi, agili e decisi, ma senza violenza, godono della stessa facilità e libertà nel funzionamento interno della loro mente; che i loro affetti, amabili e allegri come la loro fisionomia, li rendono uomini di piacere e di piacevole compagnia. In questi soggetti, i nervi sempre in piena attività rendono le impressioni vivide e rapide: ma proprio questa rapidità, e la singolare facilità con cui tutte le parti del sistema comunicano tra loro, fanno sì che i movimenti si calmino con la stessa facilità con cui vengono eccitati […]”.

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Fulleborn 1797

Opera

Beiträge zu einer Geschichte und Literatur der Physiognomik in “Beyträge zur Geschichte der Philosophie”

Caratteristiche

Si tratta del contributo fisiognomico intitolato Beiträge zu einer Geschichte und Literatur der Physiognomik (Contributi alla storia e alla letteratura della fisiognomica) che lo scrittore, filologo e filosofo tedesco del tardo illuminismo Georg Gustav Fülleborn (1769 – 1803) pubblica all’interno della rivista Beyträge zur Geschichte der Philosophie (Contributi alla storia della filosofia), rivista che esce con grande fortuna in dodici volumi dal 1791 al 1799 e per la quale scrive la maggior parte degli articoli. Altri autori degli articoli sono: Carl Leonhard Reinhold, Friedrich Immanuel Niethammer, Friedrich Karl Forberg, Friedrich August Carus e Christian Garve.

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Plane 1797

Opera

Physiologie ou l’Art de connaître les Hommes sur leur Physionomie

Caratteristiche

Trattato di fisiognomica di J. M. Plane pubblicato a Meudon in due volumi nel 1797, con estratti degli scritti di Lavater e di “altri eccellenti autori”, e “con osservazioni sulle caratteristiche di alcuni personaggi della Rivoluzione francese”.

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Bell 1797-1804

Opera

The Anatomy of the Human Body

Caratteristiche

Trattato anatomico di John Bell pubblicato a Londra tra 1797 e 1804, affronta anche l’aspetto dell’espressione delle emozioni e dell’influenza della mente sul corpo, dei segni interni sull’esterno.

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Forestier 1799

Opera

Quelques considérations sur les traits de la face et sur les signes que le médicin peut en retirer

Caratteristiche

Tesi di Laurea del medico Clément Forestier sulle “caratteristiche del viso nel suo complesso e sui segni che il medico può trarne”, sostenuta all’Ecole de Médecine de Montpellier nel 1799.