Venite come me in una delle storie più interessanti e antiche. Vedremo la vicenda di Marzia Bronchia. La conoscete?”

Tanto tempo fa, intorno al 182 a. C., la città di Pisa era impegnata a combattere contro i Liguri per il dominio delle rotte marittime. 

La storia narra che la ragazza Marzia Bronchia era sposata con un cavaliere di nome Marco Bronchia. 

Durante l’invasione dei Liguri, grazie al tradimento di un tal Cluenzio, molti pisani furono uccisi, mentre altri scapparono. Tra questi vi era il marito della donna, la quale, vedendolo tornare a casa, lo rimproverò per la vigliaccheria incitandolo a tornare in battaglia.


Il marito di Marzia trovò la morte combattendo e fu così che, una volta saputa la notizia, la donna indossò le armi dell’uomo e si unì all’esercito pisano, incitando alla battaglia.

Bene io voglio morire perché non muoia con me il mio onore; mi sforzerò perché non muoiano senza vendetta e con me non [periscano] anche la mia patria e i miei figli.” Queste sono le parole che la donna avrebbe detto prima di andare in battaglia.

Colpiti dal suo coraggio e pieni di vergogna, tutti i fuggitivi tornarono indietro respingendo i Liguri. Anche l’aiuto dei cittadini fu fondamentale: dai tetti e dalle finestre gettavano ogni tipologia di oggetto.

L’esercito pisano riuscì ad arrivare perfino all’accampamento nemico, obbligandolo alla ritirata e alla dichiarazione della sconfitta.


Dopo la vittoria Marzia fu portata in trionfo per le vie della città e divenne un esempio di femminile intrepidezza e di amore per la patria.

Divenne così importante tanto da essere presa come esempio femminile nelle Cronache forlivesi di Andrea Bernardi. 

“Che grande coraggio che ha avuto questa ragazza!! Voi bambini siete coraggiosi come lei? Credo di sì, state viaggiando nel tempo con me!! pronti per la prossima storia?”