Quale significato ha il gallo nell’arte?

In una delle allegorie sulla facciata del Palazzo del Seminario di San Miniato è visibile la rappresentazione di un gallo. Una presenza insolita e particolare per un affresco, ma che significato ha questo animale nell’arte?

Il gallo è famoso nell’immaginario collettivo per annunciare l’arrivo del giorno e l’uscita dalle tenebre. Perciò, nell’arte assume quasi sempre un significato positivo: spesso è il simbolo del trionfo del bene sul male.

  • NELL’ICONOLOGIA

Nell’Iconologia di Cesare Ripa, il gallo, oltre a simboleggiare la diligenza, come nel caso dell’allegoria della Sollecitudine, è simbolo anche dello Studio quando si trova insieme ad una lanterna accesa.
Nel testo, a proposito dello Studio, si legge: “il lume acceso dimostra che gli studiosi consumano più olio, che vino. Il gallo […] per la sollecitudine e per la vigilanza, ambedue convenienti e necessarie allo studio.”

Cesare Ripa, Studio, Iconologia, 1625, p. 651

Inoltre, sempre nell’Iconologia, il gallo è associato anche alla Medicina, così come si legge nella descrizione di questa allegoria: “donna, di età matura, nella man destra avrà un Gallo, e nella sinistra un Bastone nodoso, al quale sarà avviticchiato intorno un Serpe. Il Gallo, è consecrato ad Esculapio, inventore della Medicina, per la vigilanza, che deve haver continovamente il buon Medico. Questo animale da gli antichi era tenuto in tanta veneratione, che gli facevano sacrificio come a Dio. […]. Il Serpe nel modo detto, è segno di sanità, per esser sanissimo, e molto più de gli altri animali, che vanno per Terra; e posti insieme il Bastone, e il Serpe, che lo circonda, significano la sanità del corpo mantenuta per vigor dell’animo, e de gli spiriti. […].”

Cesare Ripa, Sanità, Iconologia, 1625, p. 579
Flaminio Minozzi, dipinto del monumento funebre di Tarsizio Rivieri Folesani (Bologna, 1758 – 1801), docente di Anatomia e Ostetricia presso l’Università bolognese, Cimitero comunale di Bologna, 1801. Il gallo è visibile sulla sinistra del dipinto, accanto alla figura centrale.
  • NEL CRISTIANESIMO

Con l’avvento del Cristianesimo, il gallo diventa simbolo della Resurrezione. Infatti, il gallo è l’animale che, nel Vangelo, canta tre volte annunciando la Resurrezione di Cristo che San Pietro, a causa della sua debolezza umana, rinnega. In questo caso, il gallo rappresenta il trionfo del Cristo sulle tenebre, la vittoria della vita contro la morte.

Georges de La Tour, San Pietro, Cleveland, Cleveland Museum of Art
Dosso Dossi, Sacra Famiglia, 1527 ca.

Il gallo è anche simbolo della buona predicazione: così come il canto del gallo risveglia dalle tenebre, il prelato, attraverso la vigilanza e la buona predicazione, trae in salvo i suoi fedeli dal buio del peccato. È a causa di questo significato che molto spesso il gallo si trova sulla cima dei campanili come segnavento.

Il Gallo di Ramperto, lamina di rame, 820-830 d.C., su commissione del vescovo Ramperto per adornare la sommità del campanile della chiesa dei Santi Faustino e Giovita a Brescia, oggi al museo di Santa Giulia, Brescia
  • IL GALLO COME SIMBOLO PROFANO

Nella mitologia classica, Ares, dio della guerra, quando si incontrava di nascosto con Afrodite, già moglie di Efesto, si faceva accompagnare da un ragazzo, il cui nome era Alectrione. Il compito principale del ragazzo era quello di svegliare Ares all’alba, quando la luce del sole avrebbe potuto far scoprire i due amanti. Ma una notte Alectrione si addormentò e non riuscì a svegliare il suo padrone, perciò Ares lo trasformò in un gallo, condannandolo per sempre ad annunciare il sorgere del sole.
Sempre nella mitologia, talvolta il gallo accompagna anche Apollo, dio del sole.

Infine, a causa della prestanza fisica dell’animale, spesso il gallo è simbolo di virilità: una donna che bacia un gallo, ad esempio, è considerata una donna lussuriosa.

Bartolomeo Passerotti, Le pollivendole, 1580 circa

 

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