Abbigliamento e cura della persona

Si tratta del corpus più vasto di documenti: contiene note e fatture relativo all’acquisto di stoffe al metro e merceria, servizi di sartoria e modisteria, ombrelli e parrucchiere.

Una serie di ricevute di spese da lei effettuate nel tempo testimonia la sua abitudine a viaggiare per fare acquisti, in particolare di manufatti tessili e complementi di abbigliamento di manifattura francese . Direttamente a Parigi si serve ad esempio – nel 1877 – ai grandi magazzini “Au Printemps”, prototipo di questo tipo di offerta commerciale, ma già nel 1847 si era recata a comprare due dozzine di guanti “Au Gros Gant – Boivin Ainé” in rue de la Paix, mentre nel 1874 sceglie “Aux Montagnes Russes” in Fabourg St. Honoré, dove acquista vari tessuti definiti “cachemire” e “pekin” e dove torna a servirsi anche nel 1878. Particolarmente interessante per il nome stesso del negozio e la sua collocazione, oltre che naturalmente per il tipo di oggetti comprati dalla Boccella, è – nel 1875 – la sua scelta di andare “A la Malle des Indes” in Passage Verdeau, dove acquista “foulard Pompadour”, cachemire e “drap du Thibet”: se infatti il nome – accompagnato dalla specifica “Spécialité de Foulards des Indes & de Chine” – evoca insieme il fascino del viaggio e dell’Oriente, l’indirizzo ci dice che si trovava all’interno di uno degli spazi inventati come primi eleganti centri commerciali, mentre le definizioni dei tessuti testimoniano come la ricercata qualità esotica delle importazioni fosse ormai tutt’uno con la tradizione della moda francese, che era come dire la moda per eccellenza .
E così anche a Firenze la marchesa Boccella privilegia per i suoi acquisti “Besançon & Gallyot – Merchandes de Modes”, il negozio di seterie “A la ville de Lyon”, quello specializzato in ricami “Ancienne Maison Lambert Couture” e, per quanto riguarda i tessuti da arredamento, è cliente fedele di “Edouard Prevost”, di cui si conservano fatture tanto del 1847 che del 1876.