Vino da Bordeaux, tè dalla Germania, marmellata da Firenze, ma anche zucchero e spezie di uso quotidiano dalle botteghe lucchesi.
Due sono le ditte celebri di cui le fatture della marchesa offrono una testimonianza.
La prima è Doney & Neveux, la cui storia si lega al celebre Caffè Doney che era stato inaugurato nel 1827 dallo svizzero Gaspard (Gaspero) Doney. Si trovava nel centro di Firenze, in via via Tornabuoni, n. 14, al pianoterra del Palazzo Altoviti-Sangalletti, nelle immediate prossimità di piazza Santa Trinita, un luogo molto frequentato dalla società dell’epoca (fra cui i membri del Gabinetto di lettura scientifico-letterario inaugurato da Giovan Pietro Vieusseux, che si trovava poco distante). In seguito, nelle sue vicinanze era stato inaugurato il raffinato Restaurant Doney et Neveux, aperto da Thompson. Negli anni ’70, quando sono attestati gli acquisti della Marchesa, la proprietà del caffè Doney stava passando a Federico Segalla, che vi introduce un servizio di buffet freddo e pasticceria. La società Doney et Neveux continuò a gestire il ristorante-pasticceria fino al 1985-1986 circa, mentre il Caffè Doney aveva chiuso i battenti già nel 1901.
Sempre a Firenze, la marchesa si rivolge alla Roberts & Co. Pharmacy of the British Legation per l’acquisto di tè: la ditta del chimico inglese Henry Roberts era approdata a Firenze il 1843, dove aveva fondato (in via Tornabuoni 17) il Laboratorio Farmaceutico H. Roberts & Co. Da questa ditta di grande successo originerà nel 1904 il marchio Neutro Roberts.