Titolo | Deucalione e Pirra ripopolano la terra |
Disegnatore | Hendrick Goltzius |
Incisore | Anonimo |
Misure | 255 mm x 168 mm |
Num. Bartsch | 42 |
Collocazione | Collezione privata |
Testo iscrizione | “ Deucalione fluctus quis nesciat unde
Morti homines pecudes illa ruina dedit Tanta Iovis lesi tulit indignatio ferris Excidia, una suo Phyrra relicta viro est” |
Traduzione Iscrizione | |
Commento Iscrizione | Deucalione e Pirra sono gli unici superstiti dell’alluvione che ha comportato molti morti e distruzione. |
Testo Metamorfosi | Ovidio, Met., Libro I, vv. 416-437 |
Descrizione | La coppia di sposi è centrale alla scena; appaiono abbracciati in posizione sfalsata, Deucalione di spalle mentre Pirra, frontale. Deucalione tiene per mano un bambino forse simbolo della futura progenie. La scena è disseminata di personaggi impegnati in varie attività: alcuni sono ritratti mentre riemergono dalle acque, altri intenti a costruire ripari o curare la prole. In prossimità dei protagonisti, su un promontorio si distingue un altro nucleo di personaggi. Inoltre, dal fiume che scorre alle spalle della coppia si vedono emergere vari animali, appartenenti a diverse categorie: si riconosce un cervo, un cane ma anche anfibi come delle rane e un coccodrillo. |
Iconclass | 91E73 |
Parole chiave | Deucalione; Pirra; uomini; fango; animali; cervo; cane; rana; coccodrillo; bambino; montagne; acque. |
Commento descrizione | La moltitudine di personaggi racconta la nascita della nuova stirpe fondata dai due nuovi progenitori, Deucalione e Pirra. Dai massi lanciati alle spalle, infatti, si sono generati nuovi uomini, maschi per conto di Deucalione e femmine per conto di Pirra, raffigurati da Goltzius nella vasta moltitudine di personaggi abitanti la composizione. Il testo latino riferisce che non appena la terra bagnata fu riscaldata dal sole, “vetus umor ab igne percaluit solis”, cominciò automaticamente a generare, come se avesse avuto origine una sorta di utero divino [matris in alvo]. Gli esseri così concepiti crebbero e assunsero vari aspetti; nella stessa maniera nacquero tutte le specie viventi, come riferisce Ovidio: “ubi diluvio tellus lutulenta recenti solibus aetheriis altoque recanduit aestu, edidit innumeras species”. Goltzius sembra condensare in un unico frammento narrativo due momenti. Viene rappresentato, cioè, quando gli esseri appena plasmati emergono dalla terra, ma anche una moltitudine già formata. Intorno alla coppia si trovano coloro che stanno nascendo, colti mentre emergono dalla palude fangosa ma feconda, in basso, a sottolineare il legame con la terra, mentre in alto, sul promontorio alle spalle dei progenitori, è collocata una moltitudine di individui già educati alla civiltà.
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Confronti con altre incisioni | Il Diluvio |
Osservazioni | L’incisione in collegamento con l’altra tavola raffigurante il diluvio, che distrugge l’umanità. |
Bibliografia | Bibliografia |