Le incisioni

 

 

 

 

 

 

Il ciclo narrativo costituito dalle cinquantadue incisioni tedesche non costituisce un caso isolato ma si inserisce in un panorama artistico molto più ampio. Già all’inizio del Trecento comparvero in Francia i primi manoscritti illustrati delle Metamorfosi, nate sia con l’intento di divulgare le favole di Ovidio, non in quanto tali ma veicolate in relazione a insegnamenti religiosi; apparvero così l’Ovide moralisé, fedele al testo originale ma presentato come una lunga traduzione in versi in francese, e l’Ovidius moralizatus, una versione in prosa latina che presentava un’introduzione dedicata alle peculiarità dei vari dei.

La tradizione figurativa de Le Metamorfosi, testo principe di una produzione che mette in scena i miti ivi descritti, si è sviluppata a Lione intorno alla metà del Cinquecento, quando venne stampato Le Metamorphose d’Ovide Figurée, una raccolta di xilografie di Bernard Salomon; la serie, costituendo uno dei maggiori riferimenti figurativi per tutti coloro che volessero illustrare Ovidio, fu poi prontamente replicata nello stesso anno ma con testo olandese, mentre altre versioni francesi vennero pubblicate nel 1564 e nel 1583. Con Le Metamorphose d’Ovide Figurée, una raccolta di xilografie di Bernard Salomon, ci troviamo di fronte a uno dei maggiori riferimenti figurativi per tutti coloro che volessero illustrare Ovidio. La struttura del testo è sempre la stessa e segue un’impaginazione destinata a essere imitata anche da edizioni successive, tanto da diventare un canone utilizzato in molte versioni illustrate delle Metamorfosi: Si parla di pictura, ossia la rappresentazione dei mito narrato da Ovidio, accompagnata da un’ inscriptio, una sorta di titolo che non solo anticipa il contenuto della storia ma funge anche da sentenza morale, quindi un insegnamento che può essere tratto da quanto raccontato; la subscriptio, invece, costituisce l’equivalente dell’epigramma classico, la forma più comunemente usata in questa tipologia di produzione.

 

il lavoro presentava un canone stilistico nuovo che era stato accettato e fatto proprio dagli incisori a lui contemporanei; questa edizione, in cui le immagini erano corredate da versi ottosillabici di riassunto del contenuto, è quella da cui sono dipese le edizione dell’Ovide figuré francese, quello tedesco e quello italiano.

A Francoforte, nel 1563, viene presentato Tetrastica in Ovidii Metamor.lib. XV quibus accesserunt Vergilij Solis figurae elegantiss. del medico e poeta Johannes Posthius, le cui xilografie, eseguite da Virgil Solis, risultano essere dichiaratamente ispirate alla produzione di Salomon. La scelta formale adottata in questi lavori svolse un ruolo di modello non solo per Hedrick Goltzius ma per tutti coloro che si dedicarono alla raffigurazione delle Metamorfosi.

Goltzius e un gruppo di artisti appartenenti alla sua cerchia si dedicarono in maniera molto assidua allo studio di tale contesto figurativo, arrivando a concepire una serie di cinquantadue incisioni tratta dalle Metamorfosi: il lavoro, eseguito tra il 1589 e il 1615, vede la compresenza di immagine e testo, una versione volgarizzata dei versi latini originali.

Di seguito proponiamo l’elenco delle 52 incisioni che Hendrich Goltzius realizzò per illustrare i primi quattro libri delle Metamofosi di Ovidio. I link danno accesso alle singole schede dedicate ad ogni tavola: