La scalata dei giganti

Titolo La scalata dei giganti
Disegnatore Hendrick Goltzius
Incisore Anonimo
Misure 255 mm x 168 mm
Rif. Bartsch 37
Collocazione Collezione privata
Testo iscrizione “ Stat Briareus celum affectans dirusque Typhoeus

Ingentesque ornos Rhetus in astra iacit.

Fregit conatus Saturnius igne trisulco,

Aegidaque opposuit Pallas et arma furens”

Traduzione Iscrizione
Commento Iscrizione Briareo con Tiphon troneggiano in cielo, ma a loro si oppongono armati Saturno e Pallas.
Testo Metamorfosi Ovidio, Met., Libro I, vv. 151-162.
Descrizione Fulcro della composizione è una figura maschile nuda, ritratta di spalle allo spettatore. Sulla sua testa si riconosce distintamente una corona e brandisce in mano una spada. È in compagnia di altre figure maschili, tutte intente a inneggiare una lotta verso gli dei dell’Olimpo, capeggiati da Giove che si affaccia dalle nuvole con il fascio di fulmini che lo rende riconoscibile. È evidente che è in corso una lotta tra due fazioni, l’una celeste e l’altra terreste, come si evince dal clima caotico e dalle numerose armi dimenate dai personaggi.
Iconclass 91C2
Parole chiave

Giganti; Titani; dei; Crono; Giove; Terra; Briareo; Urano; Gea; Tiphon; Pallas; Olimpo;

Commento descrizione Ovidio racconta che i Giganti, figli della Terra e di Crono, decisero di tentare la conquista dell’Olimpo e, per farlo, accatastarono l’uno sull’altro i monti. Ma Giove decise di scagliare i suoi fulmini sulla terra facendo cadere il Pelio dall’Ossa [excussit subiecto Pelion Ossae] che lo sosteneva. Molti rimasero sepolti da quella enorme quantità di monti che avevano innalzato, tanto che dal sangue versato impregnato nella terra nacquero gli uomini, a loro volta violenti.

Goltzius decide di rappresentare un’atmosfera dinamica e molto violenta come se i protagonisti fossero stati colti nel mezzo della lotta. Rispetto al testo non vi sono dettagli riportati con fedeltà, tuttavia nella trascrizione di Estius sono nominati una serie di personaggi che permettono di immaginare una delle battaglie epiche per eccellenza, ossia quella tra i Giganti e i Titani. Viene nominato Briareo, figlio di Urano e Gea, colui che aiutò Giove nella guerra contro i Titani, evocati da Tiphon, secondo alcune fonti, figlio di Giove che cercò di spodestarlo dall’Olimpo. Pallas, che come appellativo può essere trovato anche come Pallante, potrebbe essere identificato con il titano, tutore della saggezza. In questo caso, non vi è concordanza tra i due testi; non vi sono riscontrabili comunanze grammaticali né contenutistiche, come si evince dal fatto che tutti i personaggi mitologici menzionati non sono presenti nella fonte ovidiana. Potrebbe trattarsi di una libera interpretazione di Estius che ha cercato di rendere più comprensibile la scena rappresentata mediante un riferimento preciso al mito.

Confronti con altre incisioni
Osservazioni
Bibliografia Bibliografia