Titolo | Tisbe |
Disegnatore | Hendick Goltzius |
Incisore | Robert de Boudous |
Misure | 255 mm x 168 mm |
Rif. Bartsch | 79 |
Collocazione | Collezione privata |
Testo iscrizione | Thisbe redi, bona Thisbe redi: nocturna quid exis
Sola domo? Dubiaque audes te credere sijlve Ni facias, Pijrami nigrescet sanguine morus Tuque. comes, Tethi quae causa, miserrima, fies
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Traduzione Iscrizione | |
Commento Iscrizione | Corri, Tisbe, corri: perchè sei uscita sola di notte? non credereche il sangue scuro di Piramo sia reale, per colpa di Teti, tu avrai la stessa fine. |
Testo Metamorfosi | Ovidio, Met., Libro III,vv. 93-101. |
Descrizione | In una selva piuttosto selvaggia, come si intuisce da arbusti e rovi vari, fulcro della composizione è una giovane fanciulla che corre, guardandosi intorno spaventata. In particolare, è possibile intuire il motivo della sua paura; infatti, proprio nel punto in cui sembra volgere lo sguardo, si intravede una belva, un leone, destata dalla presenza della ragazza nel bosco. |
Iconclass | 95A22 |
Parole chiave |
Tisbe; Piramo; amore; morte; appuntamento; amato; bosco; notte; amanti; |
Commento descrizione | L’episodio di Piramo e Tisbe è uno dei racconti principali del IV libro; i due giovani si amano, osteggiati dalla famiglia. Stanchi di mandarsi messaggi d’amore attraverso una fessura del muro che unisce le rispettive abitazioni, senza mai potersi congiungere, i due giovani, una notte, decidono di scappare per incontrarsi nel bosco. Qui è ritratta Tisbe mentre si sta recando all’atteso appuntamento con l’amato. La fanciulla, sola nel bosco, di notte, viene spaventata dal sopraggiungere di una leonessa con il muso ancora insanguinato dall’aver sbranato delle vacche. Nell’incisione è rappresentato il momento di spaesamento di Tisbe, incitata nella corsa dalle parole di Ryckius che, nell’incipit dei distici sembra parlarle “ Redi Thisbe, redi!”. Nella fuga, Tisbe perde il suo velo che viene trovato e lacerato dalla leonessa; una volta sopraggiunto, Piramo trova i resti insanguinati della veste della ragazza ma nessuna traccia di lei. Il giovane, credendo che la sua amata sia stata attaccata e uccisa dalla belva, decide a sua volta di farsi uccidere, “Piirami nigrescet sanguine morus”. |
Confronti con altre incisioni | |
Osservazioni | |
Bibliografia | Bibliografia |