Titolo | Batto viene trasformato in pietra |
Disegnatore | Hendrick Goltzius |
Incisore | Anonimo |
Misure | 255 mm x 168 mm |
Rif. Bartsch | 66 |
Collocazione | Collezione privata |
Testo iscrizione | “ Septenis Phoebo inflatur dum fistula cannis
Duxit Atlantiades in iuga celsa boves Indicat hoc Battus, Maia mox ringitur ortus Fit Battusque index ille repente lapis” |
Traduzione Iscrizione | |
Commento Iscrizione | Mentre Febo ha in mano il suo strumento di sette canne, l’Atlantide mette in fuga un gruppo di buoi. Batto racconta questo episodio al figlio di Maia e per questo viene trasformato in pietra. |
Testo Metamorfosi | Ovidio, Met., Libro II, vv. 676-707. |
Descrizione | In una radura boschiva si vedono tre figure maschili, probabilmente tre pastori. L’uomo in primo piano, probabilmente Apollo, è adagiato a terra intento a suonare la sua zampogna fatta di canne ineguali; gli altri due, uno seduto e uno in piedi, si intrattengono in conversazione. Sullo sfondo della scena si intravedono giovenche al pascolo. |
Iconclass | 97F1 |
Parole chiave |
Batto; Apollo; musica; pietra; zampogna; canne; giovenche; Mercurio; Atlante; |
Commento descrizione | Apollo si trova nelle campagne tra l’Elide e la Messenia, nei panni di un pastore, innamorato di Imeneo, “pastoria pellis texit, onusque fuit baculum silvestre sinistrae, alterius dispar septenis fistula cannis”, ossia vestito di pellame e con in mano uno strumento fatto di sette canne irregolari, così come è ritratto da Goltzius. Sono presenti tre personaggi, ossia tutti i protagonisti dell’episodio. Ovidio racconta che, mentre Apollo era distratto dal suo pensiero d’amore, Mercurio, che da Estius è definito “Atlantiades” poiché figlio di Maia, a sua volta figlia di Atlante, e da Ovidio “Atlantide Maia natus”, fa fuggire le giumente nel bosco dove le nasconde. Un tale Batto, così soprannominato perché chiacchierone, si accorge del furto; a quel punto, Mercurio, in scena sotto mentite spoglie, si presenta al pastore cercando di comprare il suo silenzio in cambio di una vacca. Per mettere alla prova l’onestà di Batto, Mercurio, cambiando voce e aspetto, torna dall’uomo, fingendo di cercare il pascolo smarrito. Il pastore non indugia nel rivelare allo straniero il luogo in cui si trovavano le giumente, ai piedi dei monti; per aver tradito la parola data, Mercurio decide di trasformare Batto in una pietra. La composizione è costruita in maniera piuttosto fedele rispetto alla fonte, anche se la presenza di Apollo risulta dominante per poter comprendere l’episodio. La trasformazione di Batto, infatti, non è resa in maniera di facile intuizione. |
Confronti con altre incisioni | |
Osservazioni | |
Bibliografia | Bibliografia |