Titolo | Peneo circondato dagli dei |
Disegnatore | Hendrick Goltzius |
Incisore | Anonimo |
Misure | 255 mm x 168 mm |
Rif. Bartsch | 45 |
Collocazione | Collezione privata |
Testo iscrizione | “ Aemonio manans Pindo Penaeus amoena
Ropesedens nymphas fluminaque alta citat Te velox Amphryse et te Sperchye fluentis Undantem rapidis, Apidamonque senem” |
Traduzione Iscrizione | |
Commento Iscrizione | |
Testo Metamorfosi | Ovidio, Met., Libro I, vv. 568-582. |
Descrizione | In un paesaggio roccioso, seduto in alto nel suo antro si riconosce una figura maschile dotata di barba e corona; è Peneo, dio fluviale, ritratto mentre chiama a raccolta altre divinità acquatiche personificate da figure maschili che paiono intrattenersi in attività ludiche con delle ninfe. |
Iconclass | 92K14 |
Parole chiave |
Peneo; Dafne; Tessaglia; dei; fiumi; acqua; anfore; |
Commento descrizione | Peneo, padre di Dafne, è un dio fluviale che, sorgendo dalle pendici del Pindo [Pindo Peneus], attraversa la valle di Tempe in Tessaglia. Il dio vive qui e detta legge alle ninfe e agli altri dei fluviali, seduto nell’antro scavato nella roccia, come racconta Ovidio: “in his residens facto de cautibus antro, undis iura dabat nymphisque colentibus undas”. Goltzius compie una raffigurazione molto attinente al testo ovidiano, poiché colloca il protagonista dell’episodio in alto, predominante sul resto dei partecipanti. Il dio fluviale è coinvolto in una sorta di colloquio con altri individui; dopo la trasformazione della figlia Dafne in alloro, infatti, gli altri fiumi si radunano presso la sua valle per cercare di consolarlo. Confrontando i due testi di riferimento si è in grado di stabilire con certezza di quali fiumi si tratti; infatti, sia Ovidio prima, che Estius poi, si sono premurati di nominare Sperchio, anch’esso fiume sorgente dal Pindo, Apidano, affluente del Peneo, e Afrisio, altro fiume tessalo. In realtà nel passo latino vengono citati anche Enipeo ed Eante che, invece, vengono tralasciati nella versione successiva. Nell’incisione i personaggi sono vari e di difficile identificazione, tuttavia, si può ipotizzare che le tre figure maschili dotate di anfore, simbolo dell’acqua corrente, siano identificabili con i tre fiumi nominati.
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Confronti con altre incisioni | |
Osservazioni | |
Bibliografia | Bibliografia |