| TRASCRIZIONE BRANO |
“Un giovane che caminando per via piena d’herbette, & fiori calpesti un serpente, il quale rivolgendosi stia in atto fiero di morsicargli la gamba, gli stia vicino dalla parte destra un precipitio, & dalla sinistra un torrente d’acqua. Sarà appoggiato ad’ una debol canna, & dal cielo si veggia cadere un folgore. [..] Il caminare per via folta d’herbette, & fiori ricevendo dal calpestrato serpente inavedutamente aspra pontura, ne dimostra, che l’huomo caminando per la fiorita via delle caduche prosperità di questo mondo, quando meno ci pensa, viene oppresso in un momento all’improviso di qualche calamitoso caso […]. La canna né dimostra la fragilità della nostra vita, la quale di continuo sta in pericolo […]. La folgore nella guisa, che dicemo, ci dimostra, che non solo in terra, & nell’acque siamo sottoposti ad infiniti pericoli […], ma in oltre all’inclinazione dei Cieli […].” |