Titolo | Mercurio cerca di far addormentare Argo |
Disegnatore | Hendrick Goltzius |
Incisore | Anonimo |
Misure | 255 mm x 168 mm |
Rif. Bartsch | 47 |
Collocazione | Collezione privata |
Testo iscrizione | “ Coitum oculis vigilem tegeos illusit alumnus
Aeternique astu iussa parentis obit Fallaci cantus modulamine deperit Argus, insomnem sopit fistula blanda virum” |
Traduzione Iscrizione | |
Commento Iscrizione | |
Testo Metamorfosi | Ovidio, Met., Libro I, vv. 668-687. |
Descrizione | In un contesto bucolico si vede Mercurio con in mano il suo flauto mentre sta suonando qualcosa a un pastore seduto su un masso; si tratta di Argo, incaricato da Giunone di badare a Io che, infatti, si trova al suo fianco. La scena si presenta come una sorta di concerto all’aperto a cui partecipano altri animali, tra cui delle capre che assistono incuriosite all’evento. |
Iconclass | |
Parole chiave |
Mercurio; Argo; sonno; Giunone; Io; capre; pastore; sonno; flauto; caduceo; musica; |
Commento descrizione | Giunone, sospettosa del tradimento del marito, decide di affidare le cure della giovenca Io ad Argo, conosciuto per la sua insonnia e attenzione. Argo non lasciava mai da sola Io, tanto che la vacca neanche era riuscita a far sapere al padre, ancora addolorato per la sua scomparsa, di essere stata così trasformata da Giove. Lo stesso dio si sentì talmente addolorato per il destino di Io, definita “Phoronidos” da Foroneo, epiteto di un figlio di Inaco, e quindi fratello della stessa, da chiedere l’intervento di Mercurio, “quem lucida partu Pleias enixa est”, figlio di Giove e della Pleiade Maia, per uccidere Argo e liberare Io. Mercurio, che teneva in mano solo la verga per suonare, come riprodotto fedelmente nella stampa, nonostante si intraveda anche il caduceo che rende riconoscibile il dio, fece allontanare le capre, come dice Ovidio: “tantummodo virga retenta est: hac agit, ut pastor, per devia rura capellas dum venit abductas, et structis cantat avenis”, che si intravedono in secondo piano. Il pastore, attratto dalla musica, invita Mercurio a sedersi con lui. Mercurio quindi, comincia a impegnarsi in lunghe narrazioni per fa cadere Argo assopito.
Effettivamente la scena ricalca perfettamente il passo ovidiano; Mercurio è privo dei suoi attributi, fatta eccezione per il caduceo, ed è seduto su una roccia così come riportato nel testo: “hoc poteras mecum considere saxo”, le pecore sono state allontanate e Io è al fianco di Argo.
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Confronti con altre incisioni | Pan che molesta Siringa |
Osservazioni | |
Bibliografia | Bibliografia |