Carità nell’Iconologia di Ripa

 

AUTORE Cesare Ripa
TITOLO Iconologia
ANNO EDIZIONE 1625
EDITORE Per Pietro Paolo Tozzi
LUOGO EDIZIONE Padova
INFORMAZIONI p.94-95
TRASCRIZIONE BRANO “Donna vestita di rosso, che in cima del capo habbia una fiamma di fuoco ardente, terrà nel braccio sinistro un fanciullo, al quale dia il latte et due altri gli staranno scherzando a’ piedi, uno d’essi terrà alla detta figura abbracciata la destra mano. Senza Carità un seguace di Christo è come un’armonia dissonante d’un Cimbalo discorde et una sproportione (come dice San Paolo), però la carità si dice esser cara unità, perché con Dio et con gl’huomini ci unisce in amore et in affettione, che accrescendo poi i meriti, col tempo ci fa degni del Paradiso. La veste rossa significa carità, per la ragione tocca di sopra, però la Sposa nella Cantica amava questo colore nel suo diletto.
La fiamma di fuoco, per la vivacità sua, è insegna che la Carità non mai rimane d’operare secondo il solito suo amando; ancora per la carità volle che s’interpretasse il fuoco Christo N. S. in quelle parole: Ignem veni mittere in terram, et quid volo, nisi ut ardeat ?
I tre fanciulli dimostrano che, se bene la carità è una sola virtù, ha non dimeno triplicata potenza, essendo senz’essa et la fede et la speranza di nissun momento […].”
COMMENTO L’allegoria interpretata come la Carità sulla facciata del Seminario è preceduta dalla Fede e seguita dalla Speranza che insieme formano le Tre virtù teologali.
OSSERVAZIONI La Carità nell‘Iconologia, come sembra anche nell’affresco sulla facciata del Seminario, tiene in braccio un bambino.
IMMAGINE COLLEGATA  

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