Grazia nell’Iconologia di Ripa

AUTORE Cesare Ripa
TITOLO Iconologia
ANNO EDIZIONE 1625
EDITORE Per Pietro Paolo Tozzi
LUOGO EDIZIONE Padova
INFORMAZIONI p.284-285
TRASCRIZIONE BRANO “Una bellissima e gratiosa giovanetta, ignuda, con bellissima et
vaga acconciatura di capo. Li capelli saranno biondi et ricciuti
et saranno circondati da un grande splendore, terrà con ambe le mani un corno di dovitia che gli coprirà d’avanti, accioché non mostri le parti meno honeste, et con esso verserà diverse cose per l’uso humano, sì Ecclesiastiche, come anco d’altra sorte, et nel Cielo sia un raggio il qual risplenda sino a terra”.“Giovanetta ridente et bella, di vaghissimo habito vestita, coronata di diaspri, pietre pretiose et nelle mani tenga in atto di gittare piacevolmente rose di molti colori, senza spine; haverà al collo un vezzo di perle. Il diaspro si pone per la gratia, conforme a quello che li naturali dicono, cioè che portandosi adosso il diaspro si acquista la gratia degli huomini. Questo medesimo significa la rosa senza spine et le perle, le quali risplendono et piacciono per singolare et occulto dono della natura, come la gratia che è negli huomini una certa venustà particolare, che muove et rapisce gl’animi all’amore et genera occultamente obligo et benevolenza.”
COMMENTO Nell’Iconologia, la descrizione della Grazia di Dio è simile sia a quella della Grazia, del resto il significato è il medesimo:

“Giovanetta ridente et bella, di vaghissimo habito vestita,
coronata di diaspri, pietre pretiose et nelle mani tenga in atto di
gittare piacevolmente rose di molti colori, senza spine; haverà al collo un vezzo di perle.
Il diaspro si pone per la gratia, conforme a quello che li naturali dicono, cioè che portandosi adosso il diaspro si acquista la gratia degli huomini. Questo medesimo significa la rosa senza spine et le perle, le quali risplendono et piacciono per singolare et occulto dono della natura, come la gratia che è negli huomini una certa venustà particolare, che muove et rapisce gl’animi all’amore et genera occultamente obligo et benevolenza.”

OSSERVAZIONI Si può, quindi, pensare che l’allegoria sulla facciata del Palazzo del Seminario, visto il significato del motto ed il collegamento con queste descrizioni, rappresenti, in generale, la virtù della Grazia.
IMMAGINE COLLEGATA  

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