Grazia

Francesco Chimenti, Grazia o Grazia di Dio, 1705-1708, Palazzo del Seminario, San Miniato
DESCRIZIONE Si vede una figura in piedi che sembra avere un’espressione di felicità. Le mani poggiano sul lato sinistro del petto, all’altezza del cuore. Le gambe: la destra precede la sinistra, in atteggiamento quasi danzante.
PAROLE CHIAVE GRATUS
ICONCLASS 11L54134
MOTTO “INVITAT AD MAGNA QUI GRATUS A DEUS SUSCIPIT MODICA”
TRADUZIONE MOTTO Chi accetta con riconoscenza il poco da Dio, Lo invita a dare molto.
FONTE

MOTTO

Cassiodoro, Epistolarum, IV.
Si trova come: Invitat ad magna, qui gratanter suspicit modica; et spem de futuris accipit, qui transacta beneficia recognoscit.
COMMENTO

MOTTO

Chi è soddisfatto del poco che Dio dona, amandolo allo stesso modo, invita Dio a concedergli la grazia.
IDENTIFICAZIONE

SOGGETTO

Oltre al significato del motto, nelle descrizioni della Grazia di Dio o della Grazia nell’Iconologia di Ripa ricorre il carattere “ridente” e piacevole della rappresentazione che si ritrova anche in questo affresco. È visibile un piccolo albero che forse deriva dall’originario paesaggio campestre o boschivo che doveva caratterizzare questa rappresentazione e che si ritrova anche nelle descrizioni dell’Iconologia.

Particolare dell’affresco sulla facciata del Palazzo del Seminario
FONTI
LINK Grazia nell’Iconologia di Ripa

http://limes.cfs.unipi.it/