
| DESCRIZIONE | Si nota una figura china, con lo sguardo e la testa rivolte verso il basso. Le mani sono distanziate dal corpo perché tengono, oppure toccano, qualcosa. |
| PAROLE CHIAVE | NOBILE VINDICTEM GENUS IGNOSCERE |
| ICONCLASS | 56EE2 |
| MOTTO | “EXIMIA VIRTUS SI CUI NOCERE POTUISTI PARCAS NOBILE VINDICTEM GENUS IGNOSCERE” |
| TRADUZIONE MOTTO | Nobile virtù è il perdonare a chi era possibile fare del male; nobile vendetta è il perdono. |
| FONTE
MOTTO |
Il motto si trova nella forma di “nobile vindictae genus, ignoscere. Magni animi est iniurias despicere” in Seneca (De ira, II, 32). Questa frase è attribuita anche ad Ugo da San Vittore.
Lo stesso motto si trova attribuito a San Bernardo nella forma di “magna gloria est si cui potuisti nocere parcas, nobile vindicta genus est ignoscere victo” (Serm. 43). |
| COMMENTO
MOTTO |
Il significato del motto si accorda con quello della Mansuetudine perché quest’ultima è la virtù di chi ha una natura mite, trattabile, portata al perdono, e non aggressiva o vendicativa. |
| IDENTIFICAZIONE
SOGGETTO |
Questa allegoria sulla facciata del Seminario è stata interpretata come Mansuetudine sia per il significato della sentenza latina che accompagna l’affresco, ma anche grazie ad un confronto con la rappresentazione e descrizione di questa virtù nei Geroglifici Morali di Vincenzo Ricci (1626). |
| FONTI | – |
| LINK | Mansuetudine nei Geroglifici Morali di Ricci |
