Mansuetudine

 

Francesco Chimenti, Mansuetudine, Palazzo del Seminario, San Miniato, 1705-1708
DESCRIZIONE  Si nota una figura china, con lo sguardo e la testa rivolte verso il basso. Le mani sono distanziate dal corpo perché tengono, oppure toccano, qualcosa.
PAROLE CHIAVE NOBILE VINDICTEM GENUS IGNOSCERE
ICONCLASS 56EE2
MOTTO “EXIMIA VIRTUS SI CUI NOCERE POTUISTI PARCAS NOBILE VINDICTEM GENUS IGNOSCERE”
TRADUZIONE MOTTO Nobile virtù è il perdonare a chi era possibile fare del male; nobile vendetta è il perdono.
FONTE

MOTTO

Il motto si trova nella forma di “nobile vindictae genus, ignoscere. Magni animi est iniurias despicere” in Seneca (De ira, II, 32). Questa frase è attribuita anche ad Ugo da San Vittore.

Lo stesso motto si trova attribuito a San Bernardo nella forma di “magna gloria est si cui potuisti nocere parcas, nobile vindicta genus est ignoscere victo” (Serm. 43).

COMMENTO

MOTTO

Il significato del motto si accorda con quello della Mansuetudine perché quest’ultima è la virtù di chi ha una natura mite, trattabile, portata al perdono, e non aggressiva o vendicativa.
IDENTIFICAZIONE

SOGGETTO

Questa allegoria sulla facciata del Seminario è stata interpretata come Mansuetudine sia per il significato della sentenza latina che accompagna l’affresco, ma anche grazie ad un confronto con la rappresentazione e descrizione di questa virtù nei Geroglifici Morali di Vincenzo Ricci (1626).
FONTI
LINK Mansuetudine nei Geroglifici Morali di Ricci

http://limes.cfs.unipi.it/