Prudenza nell’Iconologia di Ripa

AUTORE Cesare Ripa
TITOLO Iconologia
ANNO EDIZIONE 1625
EDITORE Per Pietro Paolo Tozzi
LUOGO EDIZIONE Padova
INFORMAZIONI p. 536-537
TRASCRIZIONE BRANO Donna con due faccie, simile a Giano et che si specchi tenendo
un serpe avolto ad un braccio. Le due faccie significano che la prudenza è una cognitione vera et certa, la quale ordina ciò che si deve fare et nasce dalla consideratione delle cose passate et delle future insieme. L’eccellenza di questa virtù è tanto importante che per essa si rammentano le cose passate, si ordinano le presenti et si prevedono le future, onde l’huomo che n’è senza non sa raquistare quello che ha perduto, né conservare quello che possiede, né cercare quello che aspetta. Lo specchiarsi significa la cognitione di se medesimo, non potendo alcuno regolare le sue attioni se i proprii difetti non conosce. Il Serpe quando è combattuto oppone tutto il corpo alle percosse, armandosi la testa con molti giri et ci dà ad intendere che per la virtù, che è quasi il nostro capo et la nostra perfettione, debbiamo opporre a’ colpi di fortuna tutte l’altre nostre cose, quantunque care et questa è la vera prudenza. Però si dice nella Sacra Scrittura: Estote prudentes sicut serpentes.
COMMENTO Come nell’affresco della facciata del Seminario, anche in questo caso, vediamo una figura femminile che tiene uno specchio in mano.
OSSERVAZIONI La Prudenza è direttamente citata nel motto latino sulla facciata.
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