Sollecitudine

Francesco Chimenti, Sollecitudine, 1705-1708, Palazzo del Seminario, San Miniato
DESCRIZIONE Vediamo una figura femminile in movimento o che sta danzando. Calpesta un gallo.
PAROLE CHIAVE MODUS
ICONCLASS 54A21
MOTTO “IN ABSTINENTIA MODUS UT NON CARO SED CARNIS VITIA EXSTINGUANTUR”
TRADUZIONE MOTTO Ci deve essere una misura nell’astinenza, in modo che venga estinto il vizio dal corpo e non il corpo stesso
FONTE

MOTTO

San Gregorio Magno, Moralia, in Iob., 20, XL.
Si trova come: Abstinentiam discretio moderetur. Vitia carnis exstinguantur, non caro.
COMMENTO

MOTTO

Cesare Ripa, nell’Iconologia, scrive che la Sollecitudine “piglia per i capelli l’occasione et la ritiene con tutto il bene et bello che porta seco” : ovvero, essa coglie, non si astiene del tutto dalle occasioni che la vita presenta, traendo dall’esperienza “il bene et bello”. Questa descrizione della Sollecitudine si collega con ciò che è scritto nel motto latino.
IDENTIFICAZIONE

SOGGETTO

Oltre al significato del motto latino collegato con la descrizione della Sollecitudine nell’Iconologia, è interessante notare che la figura del gallo ai piedi della donna dipinta sulla facciata del Seminario ricorre anche nella rappresentazione e descrizione di questa allegoria nell’Iconologia.

FONTI
LINK Sollecitudine nell’Iconologia di Ripa

http://limes.cfs.unipi.it/