Vita contemplativa nell’Iconologia di Ripa

AUTORE Cesare Ripa
TITOLO Iconologia
ANNO EDIZIONE 1625
EDITORE Per Pietro Paolo Tozzi
LUOGO EDIZIONE Padova
INFORMAZIONI p. 725
TRASCRIZIONE BRANO “La Vita Contemplativa si dipingeva da gli antichi donna col viso volto in cielo, con molta humiltà et con un raggio di splendore che scendendo l’illumina, tenendo la destra mano alta et stesa, la sinistra bassa et serrata, con due picciole alette in capo. Contemplazione è fruire et conoscere Dio, imaginando la perfettione della quale consiste in creder bene, cioè nella istessa fede pura et viva. L’ali che tiene in capo significano l’elevatione dell’intelletto, la quale non la lascia abbassare i pensieri alle cose corrottibili, ove s’imbratta bene spesso la nobiltà dell’anima et la purità delle voglie caste; però si dipinge che miri al cielo donde esce lo splendore che l’illumina, perché l’haver l’anima atta alla contemplatione è dono particolare di Dio, come affermò David, dicendo: Domine adiuva me et meditabor in iustificationibus tuis.
Sta con humiltà, perché Iddio resiste a’ superbi et fa gratia a gli humili. L’una mano stesa et alta et l’altra serrata et bassa dimostrano la rilassatione della mente ne gli alti pensieri del Cielo et la parcità intorno alle basse voglie terrene”.
COMMENTO L’allegoria della Vita contemplativa sulla facciata del Palazzo del Seminario basa la sua identificazione principalmente per la citazione esplicita della contemplazione nel motto latino e per la presenza della parola SURSUM nell’affresco (che collega questa allegoria con quella che la precede: l’Amore verso Dio)
OSSERVAZIONI Nell’Iconologia non è presente un’immagine che raffigura la rappresentazione dell’allegoria della Vita contemplativa.
IMMAGINE COLLEGATA
ALTRE FONTI
LINK Vita contemplativaAmore verso Dio