Castità nell’Iconologia di Ripa

AUTORE Cesare Ripa
TITOLO Iconologia
ANNO EDIZIONE 1625
EDITORE Per Pietro Paolo Tozzi
LUOGO EDIZIONE Padova
INFORMAZIONI p.97
TRASCRIZIONE BRANO “Donna che habbia velato il viso, vestita di bianco, stia in atto
di caminare, con la destra mano tenga uno scettro et con la sinistra due Tortore. La castità, come afferma S. Tomasso in 2. 2. Quest. 151. art. 1., è nome di virtù, detta dalla castigatione della carne o concupiscenza che rende l’huomo in tutto puro et senza alcuna macchia carnale. Gli si fa velato il viso per esser proprio del casto raffrenar gli occhi percioché, come narra S. Gregorio ne i Morali, si devono reprimere gli occhi come rattori alla colpa.
Il vestimento bianco denota che la castità deve esser pura et netta da ogni macchia, come dice Tibullo nel 2. lib. Epistola prima:
Casta placent superis, pura cum veste venite,
Et manibus paris sumite fontis aquam.
Lo stare in atto di caminare dimostra che non bisogna stare in otio causa et origine d’ogni male et però ben disse Ovidio de Remedio Amoris: Otia si tollas, periere cupidinis arcus .
Le tortori sono, come riferisce Pierio Valeriano nel lib. 22. de gli suoi Ieroglifici, il simbolo della castità, percioché la tortora perduto che ha la compagna non si congiunge mai più. Lo scettro significa il dominio che ha sopra di sè il casto, percioché se bene la carne è principalmente nemica dello spirito, nondimeno quando egli vole non può esser mai abbattuto, né vinto da quello et se bene è scritto: Continua pugna, rara victoria, nondimeno, come si è detto di sopra, quando l’huomo ha saldo proponimento in contrario non può essere superato in alcun modo et prima si deve mettere in essecutione quel verso d’ Ovidio nel terzo libro delle Metamorfosi, quando dice: Ante, ait, emoriar, quam sit tibi copia nostri. Che miseramente traboccare nel vitio delle carnali concupiscenze”.
COMMENTO Continua pugna, rara victoria” sono le parole chiave di questa descrizione: la lotta contro le tentazioni della carne deve essere continua anche se fosse rara la vittoria.
OSSERVAZIONI Queste parole chiave sono incise nel motto latino che accompagna l’allegoria interpretata come Castità sulla facciata del Seminario. Questo fa pensare che ci sia stato un uso diretto dell’Iconologia per la rappresentazione degli affreschi.
IMMAGINE COLLEGATA Non c’è un’immagine collegata alla descrizione nell’edizione dell’Iconologia del 1625.
ALTRE FONTI http://dinamico2.unibg.ithttps://archive.org/
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