Fetonte chiede ad Apollo il suo carro

Titolo Fetonte chiede ad Apollo il suo carro
Disegnatore Hendrick Goltzius
Incisore Anonimo
Misure 255 mm x 168 mm
Rif. Bartsch 51
Collocazione Collezione privata
Testo iscrizione
Traduzione Iscrizione
Commento Iscrizione
Testo Metamorfosi Ovidio, Met. Libro II, vv. 1-102.
Descrizione L’episodio rappresentato è il primo raccontato nel secondo libro, come si evince dall’ iscrizione al vertice della scena. La vicenda è ambientata in un interno, il palazzo del Sole come si intuisce dal ricco colonnato e da alcune statue poste a decorazione dell’ambiente. Al centro della composizione si distinguono due figure maschili, una con in mano un fascio di spighe, l’altra con una sorta di corona in testa. Sulla destra, leggermente spostato e sotto un baldacchino si intravede Apollo, con il capo avvolto da un fascio luminoso, a colloquio con altre divinità. La scena appare piuttosto concitata, popolata da molti personaggi.
Iconclass 92B39113
Parole chiave

Fetonte; Apollo; Climene; carro; Sole; figlio; spighe;

Commento descrizione Il secondo libro delle Metamorfosi si apre con l’episodio di Fetonte, volenteroso di accertare la propria discendenza direttamente dal Sole, raccontata a chiusura del libro precedente. Incoraggiato dalla madre Climene, il giovane si reca alla dimora di Apollo che si innalzava su colonne, “Regia Solis erat sublimibus alta columnis”, come fedelmente visibile nell’incisione. Come racconta Ovidio, a raccolta da Apollo sono presenti varie divinità, tra cui i Titani, il Giorno, le Ore, i Secoli, i Mesi, tanto che, appunto, Goltzius rappresenta una scena molto affollata e concitata. Il Sole è rappresentato sotto un baldacchino, in posizione predominante avvolto da un fascio luminoso, evocato anche dal testo poiché Ovidio scrive che lo stesso Fetonte non era riuscito ad avvicinarsi troppo al padre dato il fulgore. Al centro della scena sono probabilmente raffigurati l’Estate, che ha in mano un serto di spighe, “stabat nuda Aestas et spicea serta gerebat”, e l’Inverno con una sorta di corona ghiacciata, “glacialis Hiems canos hirsuta capillos”, in linea con la descrizione che ne dà Ovidio. Nell’ideazione della scena, risulta di difficile individuazione la figura del protagonista che non viene evidenziato rispetto al gruppo di personaggi presenti; rispetto alla corrispondenza emergente dal testo latino, in posizione predominante sono l’Estate e l’Inverno, due personaggi nominati da Ovidio e dotati dei loro attributi. Come riprova della sua reale paternità, Apollo dice a Fetonte di fargli qualsiasi richiesta, che sarebbe stata prontamente accolta; il figlio, quindi, chiede di poter guidare il carro del Sole. Apollo cerca in tutti i modi di dissuaderlo, specificando che nessuno, oltre a lui in persona, è in grado di farlo, essendo un percorso molto pericoloso quello da compiere. Fetonte non è disposto a cedere e ottiene quanto chiesto.

 

Confronti con altre incisioni Climene incoraggia Fetonte a recarsi da Apollo

Fetonte guida il carro del sole

La caduta di Fetonte

Osservazioni
Bibliografia