Mons. Giovanni Francesco Maria Poggi

Anonimo, Ritratto di Giovanni Francesco Maria Poggi, olio su tela, San Miniato, Palazzo Vescovile

Monsignor Giovanni Francesco Maria Poggi (Firenze, 1647- San Miniato, 1715), eletto vescovo il 15 febbraio e consacrato a Roma il 24 febbraio 1703, fu una figura molto importante per la città di San Miniato perché ne modificò profondamente l’aspetto medievale, trasformandola in una città moderna, degna della sua recente nomina a Diocesi (1622). Per questo motivo, egli è soprannominato anche “il vescovo costruttore”.

Ecco gli eventi principali della sua carriera episcopale nella città di San Miniato:
1703-04, iniziano i lavori al Palazzo del Seminario.
1706, restaura la Cattedrale mutandone l’aspetto romanico e inserendovi i tre soffitti a cassettoni delle navate, l’altare maggiore e le cappelle delle navate laterali.
1705, iniziano i lavori per la costruzione del Santuario del Santissimo Crocifisso, che fa progettare all’architetto Antonio Maria Ferri e affrescare da Antonio Domenico Bamberini.
1713, finiscono i lavori al Palazzo del Seminario.

In particolare, in questo sito si analizzano i suoi interventi per l’edificio del Seminario, tra i quali troviamo la realizzazione della decorazione ad affresco sulla facciata, realizzata dal pittore Francesco Chimenti da Fucecchio.

Sicuramente, egli svolse un ruolo importante, se non fondamentale, per la scelta del programma iconografico della facciata. Monsignor Poggi, infatti, è stato Dottore in Teologia, ricoprì la cattedra di Teologia dogmatica dell’Università di Pisa ed il Cardinale Francesco de’Medici lo nominò suo teologo. Insomma, Mons. Poggi ne sapeva di dottrina religiosa.

Innanzitutto, la decorazione ad affresco della facciata aveva un preciso significato: trattandosi di 30 figure di virtù religiose, accompagnate da sentenze bibliche e di Santi Padri, esse dovevano indicare i buoni princìpi da seguire. Questo è chiaramente esplicitato nell’Elogio di Monsig. Giovan-Francesco-Maria-Poggi, Vescovo di San Miniato al Tedesco, descritto dal Sig. Salvino Salvini, Canonico della metropolitana di Firenze:

[…]Né contento d’essersi adoperato indefessamente nella riforma de’ costumi, e nel ripulimento della anime della sua cura commesse, pose anche ogni studio in adornare di sacre fabbriche la sua città, per maggiore decoro del culto di Dio, e per insinuare vie maggiormente la devozione ne’ popoli. Principiò a tal effetto nel 1706 la fabbrica in aggiunta al seminario, adornandolo e faccendolo molto più comodo; in servigio del quale il Sig. Domenico Stecchi, sacerdote Fiorentino, e rettore e maestro del medesimo, stampò due utili opuscoli, dedicandoli al nostro zelantissimo Vescovo; il primo intitolato: “La poesia universale”, ec. il secondo: “Fundamenta latine sciendi”, ec. […]. *

Non ci sono ad oggi informazioni  o documenti che ci spiegano esattamente quale fosse il motivo o il filo conduttore che ha determinato l’ordine di rappresentazione delle virtù religiose che vediamo oggi sulla facciata del Seminario. Tuttavia, sulla base delle interpretazioni avanzate per ogni singolo affresco, possiamo fare alcune deduzioni:

Veduta completa del Palazzo del Seminario

L’allegoria n.1 rappresenta la Fede.
L’allegoria n.2 rappresenta la Carità.
L’allegoria n.3 rappresenta la Speranza.

Queste tre allegorie rappresentano le Tre virtù teologali e sono dipinte nell’ala del Seminario voluta da Mons. Poggi e che sarà unita al resto dell’edificio successivamente.  Le virtù teologali dispongono i cristiani a vivere in relazione con la Santissima Trinità. Hanno come origine, causa ed oggetto Dio.

Tuttavia, se sulla facciata del Seminario sono presenti le Tre virtù teologali, è verosimile che vi siano rappresentate anche le Quattro virtù cardinali:  la Prudenza, la Giustizia, la Fortezza e la Temperanza.
La Prudenza è un’ipotesi di interpretazione dell’allegoria n.4.
La Giustizia è un’ipotesi di rappresentazione dell’allegoria n.29.
La Fortezza è rappresentata dall’allegoria n.19, quella che noi abbiamo nominato Sicurtà.
La Temperanza è rappresentata dall’allegoria n.24, quella che noi abbiamo nominato Pazienza.

L’allegoria n.9 rappresenta la Cognizione.
L’allegoria n.10 rappresenta l’Umiltà.
L’allegoria n. 11 rappresenta la Penitenza.
L’allegoria n. 12 rappresenta l’Obbedienza.

Queste quattro allegorie possono essere collegate come se si trattasse di un percorso fatto di piccoli step: il primo è prendere consapevolezza di essere imperfetti, proprio come recita il motto latino che accompagna l’allegoria della Cognizione, il secondo è esercitare, quindi, la propria umiltà. Dopo, dobbiamo pentirci e rinnegare ciò che si era stati. Infine, obbedire a Dio.
Devo anche evidenziare che l’allegoria della Penitenza e dell’Obbedienza hanno una rappresentazione molto simile sulla facciata del Seminario.

L’allegoria n.15 rappresenta la Verginità.
L’allegoria n.16 rappresenta la Castità.

Anche in questo caso, le due allegorie riguardano lo stesso ambito della dottrina religiosa.

L’allegoria n. 26 rappresenta la Meditazione.
L’allegoria n.27 rappresenta l’Amore verso Dio.
L’allegoria n. 28 rappresenta la Vita contemplativa.
L’allegoria n.29 rappresenta la Religione cristiana.

Queste sono le ultime delle 30 allegorie. Ritengo che anche in questo caso ci possa essere un filo conduttore tra di esse: tutte riguardano la sfera contemplativa. Inoltre, l’ultimo affresco presente sulla facciata del Palazzo del Seminario è l’allegoria della Religione cristiana, ovvero quella alla quale tutte le altre allegorie hanno il compito di far avvicinare chi le osserva. È necessario chiarire che l’affresco n.30 è costituito solo da un motto latino, quindi la Religione cristiana, l’affresco n.29, è effettivamente l’ultimo sulla facciata del Seminario.
L’ultima allegoria, poi, può essere collegata alla prima, la Fede perché quest’ultima è il requisito essenziale per affrontare un percorso di miglioramento verso la vera religione cristiana.

 

* in Giornale de’ Letterati d’Italia, Tomo XXXIII, parte II, anni 1719-1720, Gio. Gabriello Hertz, Venezia, 1722, pagg. 262-272 (tratto da: www.smartarc.blogspot.com)